Fano (PU) – In seguito all’eliminazione da parte di Enac del finanziamento per la realizzazione delle pista in cemento all’aeroporto, interviene Anna Tonelli del Comitato per il Parco: “Alla fine – scrive Tonelli – la parola ‘basta’ è venuta proprio da ENAC che, direttamente interpellata dall’on. Lara Ricciatti, ha fatto sapere che ‘proprio in considerazione delle incertezze sulla futura gestione dello scalo, e a seguito della mancata condivisione con gli Enti territoriali circa l’iter di valutazione degli aspetti ambientali connessi con l’intervento, l’Ente ha ritenuto che tali intervenute circostanze abbiano reso incerte le tempistiche e soprattutto abbiano compromesso la fattibilità dell’intervento il cui finanziamento è stato pertanto eliminato’”.
“Quanto denaro pubblico nel corso degli anni è stato sprecato – si chiede Tonelli -? Pensiamo ai numerosi studi commissionati dalla F.F. per giustificare il sogno del potenziamento dell’aeroporto: lo studio SVIM, la relazione commissionata al prof.. avv. Rasia riguardo all’eventuale assoggettabilità a VIA del progetto esecutivo delle opere per la pavimentazione della pista, lo studio Politano; pensiamo poi al costo del progetto esecutivo pagato alla Tecno Ingineering, quello per la progettazione e costruzione della pista sussidiaria di ben 700 metri e per il suo successivo smantellamento ordinato da ENAC, le tante missioni allo scopo a Roma…”
“Se davvero si fosse avuta a cuore la sorte di quello che è stato definito un ‘gioiellino’, la Fanum Fortunae avrebbe dovuto nel corso degli anni pensare alla manutenzione delle sue strutture e della sua pista in erba, piuttosto che continuare a lamentarsi in ogni occasione, tormentandoci che il futuro dell’aeroporto, e dell’intera economia della provincia, erano legati esclusivamente alla cementificazione della pista. I costi – conclude Tonelli – sarebbero stati contenuti e tutte le attività che un aeroporto del livello del nostro permette, sarebbero state garantite nella necessaria sicurezza”.