Fano (PU) – Il bilancio di previsione 2016 del Comune di Fano? Per l’ex sindaco Stefano Aguzzi è stato redatto con una “mancanza di visione imbarazzante” e, soprattutto, tagliando i servizi sociali e aumentando la repressione con le multe. Ma andiamo per gradi. Per prima cosa Aguzzi tira in ballo i “tagli” effettuati dallo Stato e dalla Regione. “Quando la giunta Seri se la prende con questi tagli – spiega il consigliere comunale de La Tua Fano – di fatto se la prende con il loro stesso governo perché quando Renzi ha tolto l’Imu aveva detto che avrebbe ridato contributi ai Comuni in maniera diversa ma poi non lo ha fatto. Quando la Regione ha tagliato sul Sociale Ceriscioli aveva dichiarato che avrebbe ripristinato quelle risorse, ed anche in questo caso non è stato fatto nulla”.
Poi l’ex sindaco torna a parlare delle questioni di casa nostra. “Nel bilancio di previsione 2016 del Comune di Fano la tassazione resta al massimo. Ma non solo. Il Comune sta facendo una grande azione di repressione per fare cassa con le multe. Nel 2015 sono state accertate 1,8 milioni di contravvenzioni e ne sono state riscosse 1,450 (c’è chi non le paga). Quest’anno a preventivo ne sono state messe 1 milione e 450 mila euro. Nel nostro ultimo anno di governo le multe sono state 1,1 milioni e 850 mila quelle riscosse. Se questo non è fare cassa?”. Cassa che secondo Aguzzi il Comune starebbe facendo anche con le due Aset. “La mia giunta solamente una volta ha attinto agli utili della Spa e della Holding. Era il 2014 ed abbiamo preso 500.000 euro oltre ai consueti canoni di affitto. La giunta Seri, lo ha fatto da subito per milioni di euro. Quest’anno ha preventivato di prendere 1 milione di euro e non è quindi un caso se la Spa ha chiuso il suo bilancio con 2,8 milioni di euro di utile post imposte. Devono raggiungere un utile così elevato per permettere al Comune di fare cassa. Tra l’altro chiudere con un utile così importante significa pagare anche oltre 1 milione di tasse. Tutti soldi che potevano essere utilizzati per nuovi investimenti o per abbassare le bollette ai cittadini”.
Ma la situazione peggiore per Aguzzi riguarda il sociale tanto che ha presentato 5 emendamenti a riguardo. “Sono stati tolti 400.000 euro ai servizi per disabili, agli anziani e altro ancora. Una cosa inaccettabile. Si può tagliare dappertutto ma no nel sociale. Con i miei emendamenti chiedo di ripristinare almeno 200.000 euro dei 400.000 tagliati. 50.000 per l’infanzia e i minori abbandonati, 50.000 per i disabili, 50.000 per gli anziani, 20.000 per i soggetti a rischio disagio sociale e 30.000 per le famiglie in stato di difficoltà. Questi soldi si possono recuperare dal capitolo delle risorse umane dove sono stati previsti ben 500.000 euro in più. Con meno assunzioni, meno costi dirigenziali e meno consulenze esterne di possono incrementare servizi fondamentali per il sociale. Pensate che un pensionato che ha un figlio diversamente abile e che si appoggia ad un centro comunale per farsi aiutare fino a febbraio pagava una retta di 100 euro al mese ora quella retta è cresciuta fino a 350 euro. Ditemi voi se questa è una buona politica”.