Fano (PU) – “Si iniziano a vedere i primi segni di peggioramento, Federico non mastica e non deglutisce quasi più, ed è ritornato ad essere molto rigido. Bisogna agire in fretta”. Tiziana Massaro, mamma del piccolo Federico Mezzina, bimbo fanese di 5 anni, affetto dal morbo di Krabbe, torna a chiedere aiuto. Il bambino che poco più di un anno fa era stato al centro della cronaca e aveva conquistato i cuori della provincia di Pesaro e Urbino, ad un anno e 4 mesi dall’ultima infusione di staminali, ha purtroppo iniziato una fase di regressione. Dopo 9 infusioni delle cellule Stamina, metodo di Davide Vannoni, il piccolo fanese aveva mostrato grandi miglioramenti. Passi avanti che però adesso se ne stanno pian piano andando.
Tiziana, assieme al marito Vito Mezzina però non si arrende: “Dopo Stamina – spiega la mamma – Federico era tornato a deglutire e masticare da solo, a bere, a fare piccoli movimenti con la testa. Passi da gigante, sopratutto per due genitori che dal principio hanno visto piano piano il proprio figlio perdere l’utilizzo di qualsiasi capacità motoria. I medici gli avevano dato appena 3 anni di vita mentre Federico adesso ne ha 5. Pensa che fino a qualche tempo fa era in grado anche di mangiare la pasta. Quando la cassazione ha bocciato definitivamente il metodo Stamina abbiamo iniziato a provare di tutto: antiossidanti, terapie antinfiammatorie, metodi naturali, tutto con scarsi risultati. L’unico modo che abbiamo per poter ancora mantenere viva la speranza per nostro figlio, sono le terapie a base di staminali fuori dall’Italia. Terapie ovviamente non sostenute dal Sistema Sanitario Nazionale poiché fatte all’estero. Da oramai 3 anni lottiamo con tutte le forze contro questa terribile malattia. Oggi, per la prima volta, siamo costretti a chiedere un aiuto economico per poter continuare a dare speranza a nostro figlio. I cicli di 6 mesi di staminali costano 30mila euro, una cifra enorme che una normale famiglia come la nostra fa davvero fatica a sostenere. Per questo motivo ci rivolgiamo a tutti coloro che ci vogliono dare una mano chiedendo di attivarsi direttamente o di aiutarci ad inventare qualcosa per raccogliere fondi. Si potrebbero contattare aziende, organizzare eventi, cene, tombole o al limite rinunciare ad un caffè al giorno e fare una piccola offerta. Qualsiasi cosa per noi va bene”.
Nei prossimi giorni con l’aiuto del Comune, la famiglia Mezzina dovrebbe organizzare anche una cena/evento per la raccolta fondi. Per il momento, per chi volesse dare una mano, è possibile effettuare una donazione sul conto corrente bancario intestato a Associazione Una speranza per Federico Onlus, Iban IT21F0614524303000009000492. “Con immensa gioia – conclude Tiziana Massaro – ringraziamo chiunque voglia partecipare con il cuore alla raccolta. Se siamo in tanti, tante piccole gocce formeranno un mare”.