Fano (PU) – Un appello accorato a votare “sì” al referendum sulle trivelle del prossimo 17 aprile arriva dall’ufficio pastorale della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola. “In primo luogo – scrivono dalla diocesi – è importante sottolineare la necessità che tutti partecipino al referendum popolare. La partecipazione è infatti il modo concreto per dimostrare che ‘questa cosa ci riguarda’, come ci riguarda tutto ciò che è legato alla ‘cura della casa comune’, come Papa Francesco definisce la terra in cui viviamo nell’enciclica ‘Laudato Sì’”.
“Quindi il nostro primo dovere – spiegano -, come cristiani, è quello di partecipare ad attività e iniziative, a maggior ragione se sono consultazioni referendarie ufficiali, che comportano decisioni sul futuro delle risorse naturali di nostra madre terra. Al di là dello specifico quesito referendario – precisa la Diocesi -, che chiede di interrompere l’estrazione di gas o petrolio da parte delle piattaforme petrolifere e di gas che attualmente si trovano entro le 12 miglia dalla costa, alla scadenza della concessione, la partecipazione delle persone al referendum può rappresentare un forte segnale politico affinché le scelte economiche ed energetiche nel nostro paese cambino direzione, indirizzandosi verso l’era delle energie rinnovabili e con esse verso stili di vita, modelli produttivi e di consumo più improntati al risparmio ed all’efficienza energetica, nel rispetto degli obiettivi di COP 21 e nello spirito dell’enciclica Laudato Sì”.
“Anche i Vescovi italiani hanno invitato ‘a confrontarsi sulla questione ambientale e, in particolare, sulla tematica delle trivelle’ concordando circa l’importanza che essa sia dibattuta nelle comunità. Come dice Papa Francesco – concludono dalla Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola – ‘l’ambiente è uno di quei beni che i meccanismi del mercato non sono in grado di difendere o di promuovere adeguatamente’ pertanto rinnoviamo il nostro invito ad andare alle urne e votare ‘sì’ e, soprattutto, a modificare gli stili di vita di ciascuno di noi contribuendo, a partire da subito, ad avere più cura dei nostri territori e del nostro mare”.