Fano (PU) – Non è stupito il comitato territoriale Arcigay Agorà di Pesaro e Urbino del comunicato delle Sentinelle in Piedi di Fano (firmato da Angela Gabbianelli e Andrea Montalbini) che ha ricordato la manifestazione a cui hanno partecipato sabato 50 persone “in difesa della famiglia naturale composta da un uomo e da una donna, contro l’ideologia di genere, contro l’abominevole pratica dell’utero in affitto e contro la negazione della libertà di espressione”.
“Non proviamo stupore – dicono dal comitato – , perché sono ormai mesi che le Sentinelle impiegano tutte le loro energie per diffamare sistematicamente i movimenti LGBT e femministi italiani, alimentando un clima di odio, sospetto e intolleranza che ricorda tanto una caccia alle streghe“.
“Tuttavia, ci dispiace. Ci dispiace veder riproporre continuamente questo coacervo di semplificazioni, distorsioni e mistificazioni. Non esistono ‘lobby’, ‘centri di potere’ che in nome di un’’ideologia’ tramano nell’ombra per ‘radere al suolo la famiglia tradizionale’. Questo modo di esprimersi non è solo ridicolo e ottuso, ma è anche deprecabile, perché equivale a strumentalizzare le difficoltà delle famiglie (chi potrebbe negare, in un momento di crisi come questo, che le famiglie – tutte! – si trovino in difficoltà?) per creare un ‘mostro’, un ‘capro espiatorio’ su cui riversare tutto l’odio di cui si è capaci e a cui attribuire tutti i mali del mondo. I gay, quelli là, vogliono distruggere le famiglie, vogliono corrompere i bambini, vogliono usare le nostre donne come schiave (!), vogliono mandarci tutti in galera se non siamo d’accordo con ‘loro’… c’è qualche altra accusa assurda o basta così? Sono meccanismi che abbiamo già visto all’opera diverse volte nella storia, no?”.
“Questo non lo diciamo per fare le vittime (ciò che invece piace molto alle Sentinelle), ma perché sotto l’etichetta posticcia di movimento ‘apartitico’, ‘aconfessionale’, ‘apolitico’ le Sentinelle cercano di affermare, come se fossero scontate e ‘naturali’, certe idee della società e della famiglia che, invece, una connotazione religiosa e politica ce l’hanno eccome. Per esempio, l’idea che sia meritevole di tutela solo la famiglia formata da un maschio capofamiglia e una femmina sottomessa al marito, e che tutte le altre formazioni familiari debbano essere ignorate dal diritto o pubblicamente umiliate, non è un’idea ‘naturale’. È un’idea politica. Chiamiamo le cose con il loro nome”.
“I movimenti LGBT e femministi lottano affinché la società sia più inclusiva e conceda maggiori diritti a ‘tutti’, e soltanto una persona molto ignorante o molto in malafede può pensare che riconoscere diritti a qualcuno significhi toglierli a qualcun altro. Figuriamoci poi se i movimenti LGBT e femministi vogliono introdurre la schiavitù riproduttiva delle donne… Questa idea la mettiamo direttamente sullo scaffale ‘Deliri'”.
Info: www.arcigayagora.it