Fano (PU) – “C’è la buona volontà da parte dell’amministrazione, ma di fatto le garanzie verbali non bastano. Servono atti formali e finché non ci saranno resteremo preoccupati”. Dopo un mese di “pausa” si torna a parlare dei Dehors, ovvero l’arredo urbano, oggetto poco tempo fa di un regolamento che aveva fatto arrabbiare i commercianti del centro tanto da far fare un passo indietro alla giunta che si era impegnata a modificarlo.
“Ad oggi – scrive Martina Carloni, vicepresidente di Confcommercio Fano – non è avvenuto nessun atto formale che dimostri concretamente questa volontà e siamo molto preoccupati perché, stando ai fatti, è in vigore un regolamento che gli uffici sono costretti a far rispettare e molte attività del centro storico di Fano, se dovessero attenersi alla lettera queste norme, non avrebbero più il suolo pubblico e dovrebbero riacquistare le attrezzature. Molti nostri associati ci hanno espresso il desiderio di chiudere piuttosto che affrontare un calvario burocratico e nuove spese, con relativo danno in termini di occupazione”.
Dopo la lettera di diffida inviata dall’avvocato Ruggeri per conto degli esercenti e le promosse di rivedere questo documento, Confcommercio ora si augura un passo successivo: “Vorremmo essere ricevuti in consiglio comunale entro il 15 gennaio – scrive Carloni – perché la differenza di trattamento dei commercianti di Fano rispetto a quelli di Pesaro mette in risalto ancora di più le criticità. A Pesaro per approvare lo stesso regolamento sono stati ascoltati uno per uno tutti gli esercenti, sono state riunite le commissioni competenti e le consulte economiche e agli interessi della burocrazia sono stati anteposti gli interessi dei commercianti. A Pesaro è previsto l’esonero del pagamento del suolo pubblico e lo sgravio fiscale per acquisto attrezzatura oltre alla proroga di due anni ma la cosa sorprendente è che a Pesaro il regolamento è stato approvato con uno spirito di collaborazione qui invece alcune attività storiche che hanno già il suolo pubblico sono state inserite nella zona di divieto di rilascio, praticamente sono state tolte le concessioni a che già le ha e tutto senza alcun confronto. Quindi speriamo che il sindaco – conclude la nota – convochi al più presto un consiglio come auspicato da tutti gli operatori”.