Fossombrone (PU) – Il Fossombrone Teatro Festival si concluderà venerdì 28 luglio (ore 21,30 in piazza Mazzini) con lo spettacolo Tullio Solenghi e il Trio d’Archi di Firenze “Mittente: Wolfgang Amadé Mozart”, una immersione nel mondo di uno dei più grandi geni della storia della musica, un ritratto umanissimo e sorprendente di Mozart. L’ironia e la personalità di Solenghi, unita all’esecuzione del Divertimento per trio d’archi K.563, daranno vita a una performance affascinante e ricca di emozioni.
“Porto in scena una commistione di musica e parole che sono entrambe espressione di Mozart – spiega l’attore genovese -. È una sua composizione per archi, l’unica che ha scritto, e che è una delle ennesime prove del suo virtuosismo. Una composizione perfetta. Dentro questi cinque movimenti ripercorro la vita di questo genio attraverso le sue lettere, anche in italiano quando parlava con il poeta Lorenzo Da Ponte. Non si tratta di romanzare la sua vita, ma restituirla oggettivamente”.
In che modo?
“Abbiamo focalizzato cinque tappe: la scoperta del genio, ovvero il bambino prodigio, lo sfruttamento del padre nelle esibizioni, gli amori, l’aspetto compositivo e la sua morte, quando viene inspiegabilmente sepolto in una fossa anonima”.
È un ritratto particolare quello di Mozart, un genio che diventa umano. Quale è la sua ricetta per poterlo far scoprire in una veste diversa?
“Si tocca la corda dell’ironia, ne aveva tanta. Forse per un’infanzia mai esplosa, soffocata dal continuo lavoro che gli imponeva il padre. Si definisce. Andrò ad esaltare quella sua componente delle lettere dichiaratamente border line dove parla di escrementi, fa ritratti impietosi della società e della nobiltà”.
Su quali progetti sta lavorando?
“Sto girando l’Italia con un nuovo spettacolo assieme a Massimo Lopez, torniamo insieme in scena dopo 15 anni. È un “Two men show” nel quale ripercorriamo i nostri cavalli di battaglia, affrontiamo le citazioni del trio e proponiamo novità assolute assieme a quattro musicisti in una carrellata di successi della musica leggera italiana”.
Un trio che si ricompone idealmente…
“È un omaggio molto emozionale e di riconoscenza alla Marchesini. Continuiamo ad andare in scena con lei che fa parte di noi. Continuiamo a portarla sul palco”.
Ha ancora dei sogni da realizzare?
“No, sono in pensione da cinque anni. Continuo a riempire i teatri e di meglio non potevo pensare”.
Come sarà per lei essere a Fossombrone?
“La provincia è il centro d’Italia, vengo da li. L’entusiasmo della provincia, la voglia di scoprire cosa sarà raccontato è esponenzialmente più forte che nelle grandi città dove il pubblico forse è abituato. Non vedo l’ora di essere sul palcoscenico”.