Fano (PU) – Ieri si è svolta una riunione di maggioranza per cercare di fare chiarezza sul cado dell’assunzione di Daniela D’Agata all’Aset. Una riunione che è forse servita più a riscaldare gli animi che a raffreddarli. Nel frattempo Andrea Montalbini di Prima l’Italia chiede alla presidente della municipalizzata Lucia Capodagli di fare chiarezza o di dimettersi.
“Non voglio entrare in polemiche politiche faziose o prive di fondamento poiché qui parliamo del lavoro di una giovane ragazza – dice Andrea Montalbini di Prima l’Italia – ma vorrei toccare due punti centrali per risolvere la questione. Per prima cosa stupisce l’ignoranza (nel senso di ignorare) del PD fanese: una loro dirigente di primo piano viene chiamata direttamente a ricoprire un ruolo stipendiato in Aset senza concorso ma per esclusiva decisione del suo Presidente (che non dimentichiamo viene nominato dalla politica che governa e che probabilmente è affine ideologicamente ed elettoralmente a chi governa) e le alte cariche di sinistra, in primis il Segretario Marchegiani, dichiarano di essere sbalorditi ed increduli e di non sapere nulla. Un po’ come per l’occupazione abusiva del centro sociale Grizzly: è sotto gli occhi di tutti ma pare che nessuno degli amministratori se ne sia reso conto. Che la presidente Aset Capodagli non sapesse dell’incarico di Daniela D’Agata nel PD pare difficile da credere e che la dirigenza del Partito Democratico fosse all’oscuro pare altrettanto incredibile. Quindi o nel Partito Democratico non sanno quello che succede in casa loro e dentro l’Aset oppure siamo di fronte al gioco delle tre scimmiette che non sentono, non vedono e non parlano eppure decidono”.
“Ma il punto centrale non è chi sapeva o non sapeva ma se effettivamente Daniela D’Agata si meritasse quella chiamata diretta (ricordiamo senza passare per un concorso). Ho letto la replica di Daniela D’Agata che parla dei suoi titoli e degli sforzi per formarsi, delle difficoltà dei giovani ad impegnarsi in politica e a trovare lavoro. Ammetto che Daniela D’Agata ha tutta la mia comprensione: se una persona ha i titoli e le competenze per ricoprire un ruolo, la militanza politica e l’impegno verso un partito non devono essere un freno. Solo che Daniela D’Agata dimentica un passaggio chiave: la sua assunzione non è stata fatta per concorso ma per assoluta discrezione della presidente Aset Lucia Capodagli che ha scelto lei fra dieci nomi”.
“Pertanto chi deve rispondere pubblicamente ai cittadini fanesi è la presidende Capodagli che deve spiegare quali titoli avevano le altre nove persone escluse e per quale motivo effettivo, reale e dimostrabile, Daniela D’Agata è stata preferita ad altri nove candidati. Tutto qui, niente di complesso o di fazioso ma semplicemente trasparenza ed onestà verso i contribuenti fanesi. La questione in ballo è importantissima poiché stiamo parlando del futuro di una giovane laureata e della credibilità della Presidente dell’Aset: se Daniela D’Agata aveva più requisiti e più titoli degli altre nove candidati rimarrebbe solo il problema di opportunità politica, ma se la Capodagli non chiarirà pubblicamente si aprirebbe un buco nero di enorme portata che potrebbe risucchiare la Presidente Aset obbligandola a dimettersi”.
“La Presidente Capodagli ha un grande onere per difendere la sua professionalità e quella di Daniela D’Agata: spieghi pubblicamente perché ha scelto la D’Agata e cosa aveva in più rispetto agli altri e dica pubblicamente se sapeva oppure no che fosse una dirigente del PD e dica pubblicamente se avesse informato oppure no i vertici del Partito Democratico. Ne va della credibilità dell’Aset e dello stesso Partito Democratico”.