Fano (PU) – “Non sono un politico ma da laico dico che ‘mi piace essere per tutti‘ per questo ho risposto all’invito del Consiglio comunale, l’istituzione più alta della città, a leggere il messaggio di Natale alla cittadinanza da questa assise, me l’avesse chiesto una giunta non sarei venuto”.
Esordisce così il vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli e Pergola nel suo discorso pronunciato questo pomeriggio, dalle 18, davanti ai consiglieri e ai cittadini che hanno affollato la sala di via Nolfi che per la prima volta ospitava un vescovo. Dopo il benvenuto del presidente Renato Claudio Minardi, che ha ricordato “il valore di una forte coesione sociale testimoniata dalla presenza dal vescovo e particolarmente importante da sottolineare in questo momento di crisi e il valore del volontariato e del recupero dei valori che hanno fondato la nostra società” e dopo i saluti del sindaco Massimo Seri che ha invitato tutti “a non far mai sentire soli nessuno, per non essere soli a nostra volta” è stata la volta di Trasarti.
Economia – Il Vescovo ha iniziato il suo discorso dicendo che il “vero potere non è quello politico ma quello economico. Ho visitato le aziende dell’entroterra e ho conosciuto imprenditori ammirevoli, vincolati da un patto affettivo e sociale coi propri dipendenti, che vanno avanti per loro. Il rapporto umano, anche in economia, deve essere un rapporto di inclusione. Dobbiamo riprendere il valore della ‘responsabilità’ del metterci la faccia, del poter dire ‘questa cosa mi sta a cuore'”.
Pace – Trasarti ha poi citato le parole di Papa Francesco nel sottolineare la dimensione del dono e nel ricordare la strada per arrivare alla costituzione di un popolo in pace: “il tempo è superiore allo spazio, un politico deve guardare ‘a lunga scadenza’, non deve volere gli spazi di potere a tutti i costi, il cercare di ottenere tutto subito lacera” e ancora “l’unità prevale sul conflitto, che va accettato, non dissimulato, deve esserci solidarietà e il saper riconoscere il valore dell’altro”. “La realtà è più grande dell’idea” e “il tutto è superiore alla parte”.
Territorio – Il vescovo ha poi invitato i politici a “riempire le città di quello che è già costruito. La città dev’essere inclusiva e le periferie devono sentirsi centro”.
Giovani – “Gli adulti si sentono troppo giovani per pensare di mettersi da parte o alla loro prossima uscita di scena. Ogni generazione deve essere chiamata al compito della restituzione e l’Italia non può essere governata da una saggezza ‘vecchia’”.