Fano (PU) – “La ferrovia turistica Fano-Urbino è una delle tante trovate elettorali del centrodestra fanese, che accumula promesse sapendo di non poterle realizzare”. Alberto Bacchiocchi, segretario del PD di fano, prende una posizione decisa sul progetto di una strada ferrata, 32 anni dopo la chiusura della linea e si affida ai numeri: “Ci vogliono circa 100 milioni di euro per la riqualificazione degli impianti e 20 milioni per l’elettrificazione – spiega -: si tratta di una cifra stratosferica, che saranno i cittadini a pagare e che, se mai fosse disponibile, potrebbe essere destinata per alleggerire il carico fiscale delle famiglie che abitano lungo la tratta da Fano a Urbino”.
Ci sono altri due elementi che “bocciano senza pietà” questo progetto ed entrambi “facili da verificare”. Le ferrovie turistiche sono state equiparate in termini di sicurezza a quelle della rete commerciale (legge nr. 128 del 9 agosto 2017) e l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (Ansf) ha imposto limiti rigidissime: “questo non solo giustifica i pesanti investimenti che bisognerebbe fare sulla Fano-Urbino, ma anche i tempi biblici che occorrerebbero per realizzare un itinerario sicuro”. “Inoltre – ha chiosato Bacchiocchi -, tolte le rarissime eccezioni, le ferrovie turistiche in Italia hanno un utilizzo medio di meno di un mese all’anno e non si reggono dal punto di vista dei bilanci”.
“Ma una promessa in campagna elettorale, anche se scellerata, vale la pena di farla: queste sono le mosse del centrodestra per Fano – ha detto ancora il segretario dem -. Il PD, invece, preferisce muoversi con buon senso e rilanciare la proposta di un percorso ciclabile, accanto e non al posto dei binari ferroviari, per il quale sono già disponibili 4,5 milioni di euro a fondo perduto dell’Fse”. L’obiettivo immediato, dunque, è di accelerare perché la prossima giunta aderisca “a un progetto possibile, sostenibile finanziariamente e che va incontro a una priorità massima: evitare i pericoli soprattutto del tratto iniziale della strada Flaminia, da Fano a Lucrezia, utilizzando la mobilità dolce, favorendo il collegamento ciclabile tra i quartieri lungo la Flaminia e il centro/mare e anche incentivando il percorso inverso dei tanti fanesi che lavorano nella zona industriale di Bellocchi e nelle zone artigianali di Rosciano e Cuccurano”.
“Il centrodestra dice che la ferrovia della Val Venosta è un successo? – si chiede Bacchiocchi -. Messa al servizio degli sciatori, dopo 120 milioni di investimenti e gestita dalla Provincia Autonoma di Bolzano, che gode di risorse economiche infinite: vale lo stesso per Fano? Senza contare che il bacino di utenti rappresentato da operai e studenti del nostro territorio ha bisogno di collegamenti veloci e sicuri, non di una ferrovia turistica che viaggia lentamente”.
Infine, il leader del PD fanese lancia la sfida a Lega e 5Stelle: “A Fano possono contare su 4 parlamentari, hanno il ministro delle Infrastrutture grillino e i sottosegretari, uno dei quali del Carroccio è indagato per corruzione, ebbene se proprio vogliono la linea ferroviaria Fano-Urbino portino subito in parlamento una proposta di legge per modificare la legge 128/2017, consentendo una reale messa in opera della Fano-Urbino. Nel frattempo, il PD andrà avanti con il percorso ciclabile, che non avrà alcuna interferenza con i binari e che non avrà a che fare con le poche gallerie presenti sulla tratta: vogliamo che le promesse solo elettorali del centrodestra non abbiano alcun alibi e vengano smentite dai fatti concreti, così come è stato finora”.