Fano (PU) – “Ci hanno accusato di essere dei provocatori e dare un’immagine distorta dei fatti, invece avevamo ragione”. Bene Comune torna sul tema Aset/perdite acqua dopo le vicende delle maxi bollette dei giorni scorsi.
“Avevamo ragione al punto che ora l’AATO, l’organismo che riunisce tutte le aziende che gestiscono l’acqua nella nostra Provincia, obbliga Aset ad uniformarsi ai comportamenti molto più tutelanti per i cittadini, applicati in tutto il resto della Provincia sin dal 01/01/2011. Ci dispiace – scrivono gli esponenti di Bene Comune – che la giunta Seri, che avrebbe dovuto fornire indicazioni ad Aset per tutelare i cittadini, fino ad oggi non si sia accorta di nulla, e neppure dopo l’intervento di Bene Comune, l’interrogazione di 5 Stelle e l’incontro con il Forum dei Beni Comuni, abbia ritenuto di intervenire”.
“Ora – proseguono – anche i cittadini fanesi ai quali dovesse capitare una grossa perdita di acqua saranno tutelati e dovranno sborsare una cifra molto più ridotta rispetto a quella che hanno pagato fino ad ora. Ma non finisce qui. Poiché, come affermato dall’Assemblea Generale ONU e raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, chiediamo che venga modificata la tariffazione dell’acqua, garantendo la gratuità del minimo vitale di 50 litri a persona al giorno, riformulando le tariffe in modo da recuperare i mancati introiti sui consumi eccedenti il suddetto minimo vitale”.
“Si potrà così conseguire il duplice obiettivo di tutela sociale e di incentivo al risparmio dell’acqua – affermano -. L’invito è ovviamene rivolto anche all’AATO e all’altro gestore provinciale, Marche Multiservizi, che è quello che ha effettuato i maggiori distacchi alle utenze: nel 2014 ben 1.650 sospensioni dell’acqua (di queste poi solo 1.211 sono state riattivate per definizione dei pagamenti)”.
“Vogliamo conoscere la reale situazione delle perdite pubbliche – concludono – e chiediamo all’AATO che venga resa pubblica la serie storica delle perdite dal 2009 ad oggi. Chiediamo i dati ufficiali perché tutti i cittadini della provincia sappiano quanto sono effettivamente le perdite, del cui costo economico, ricompreso nei costi di gestione, sono chiamati a farsi carico”.