Fano (PU) – Un problema irrisolto da oltre 20 anni. Quello dell’eliminazione delle barriere architettoniche resta un nodo da sciogliere a Fano così come in tanti altri comuni. A ritirarlo fuori è l’associazione Bene Comune di cui fa parte Luciano Benini che 23 anni fa, quando era assessore alle politiche sociali, fece un censimento delle barriere architettoniche di Fano. “Lo fece a costo zero – scrive oggi Bene Comune – e sulla base di quel censimento fece abbattere qualche decina di barriere architettoniche, sperando che i successivi assessori avrebbero portato a termine il lavoro. Invece la successiva giunta Carnaroli non fece nulla. La successiva giunta Aguzzi diede addirittura un incarico esterno, a pagamento, per fare il censimento delle barriere architettoniche, dimenticando che il Comune di Fano il censimento lo aveva già fatto”. Secondo Bene Comune le cose non sono cambiate nemmeno l’attuale amministrazione: “La prima giunta Seri – prosegue la nota -, sollecitata dai 5 Stelle, affermò di voler procedere al censimento ma questa volta fummo noi di Bene Comune a consegnare all’assessore alle politiche sociali una copia del censimento del 1996. Nonostante una mozione dei 5 Stelle impegnasse la giunta Seri a compilare e realizzare il PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche), nulla è stato fatto”. Di barriere architettoniche si è parlato anche nell’ultimo consiglio comunale, alla luce anche del fatto che da più di 3 mesi è rotto l’ascensore proprio per l’accesso ai locali dei Servizi Sociali. “Come se fossero passati invano 23 anni – conclude Bene Comune -, la giunta Seri manda allo sbaraglio la più giovane e inesperta degli assessori, Fabiola Tonelli, che fra l’altro non c’entra nulla con la questione delle che ignara di quanto successo in questi 23 anni, risponde che è intenzione della giunta convocare un tavolo per buttare giù le basi per realizzare un censimento. Se non fosse tragica ci sarebbe da ridere”.