Fano (PU) – La bomba che ha fatto parlare di Fano in tutta Italia e in gran parte delle Tv estere, al momento giace “tranquillamente” in fondo al mare, controllata a vista dalla Guardia Costiera. Gli uomini della capitaneria, attraverso motovedette di Ancona, Pesaro e Fano e con l’ausilio della Guardia di Finanza del reparto operativo Navale di Ancona, stanno monitorando sul rispetto dell’interdizione alle attività marittime fissata con ordinanza del 14 marzo. “La zona d’interdizione dal punto di posizionamento in mare dell’ordigno – si legge in una nota diffusa dalla capitaneria –, come noto trasportato al largo dalla spiaggia di Sassonia per ridurre al massimo possibile ogni rischio, ha un raggio di 2 miglia e descrive un ampio settore circolare che comunque lascia accessibile il Porto di Fano dal versante nord”. La Guardia Costiera raccomanda in ogni caso a tutti di rispettare i vincoli imposti, accedendo o uscendo dal Porto tenendosi sul versante nord e di contattare la capitaneria in caso di dubbi. Tutto sotto controllo in mare dunque, mentre a terra c’è curiosità per capire quando potranno riprendere i lavori per il prolungamento degli scolmatori attualmente fermi come annunciato dal presidente di Aset spa, Paolo Reginelli che tra l’altro durante la notte tra il 13 e il 14 marzo aveva dichiarato che il ritrovamento era del tutto “imprevedibile” e che nell’area erano state effettuate tutte le verifiche del caso. Sull’area del ritrovamento ma anche in quella adiacente l’ex pista dei go-kart (bloccati anche li i lavori), potrebbero però presto effettuarsi analisi per verificare la possibile presenza di altri ordigni, probabilmente anche con l’aiuto degli artificieri.