Carloni contro Ceriscioli e la sua giunta: “Scappano alla prima difficoltà”
- 4 Agosto 2015
Fano (PU) – Mirco Carloni spara a zero sulla giunta regionale che a suo dire “è ancora ferma ai box perché il motore è già imballato”. Nel mirino di Carloni finiscono pure i tentennamenti di Ceriscioli sulla E78: “Hanno detto che Raffaele Cantone, presidente dell’anticorruzione si sia espresso contro la realizzazione della Fano-Grosseto. Non è assolutamente così. Cantone ha semplicemente riscontrato che, alle norme attuali, quel tipo di contratto di partenariato non è applicabile ai beni demaniali poichè l’opera presuppone che la proprietà sia privata. Non può la giunta scappare alla prima difficoltà, ma va fatto uno sforzo legislativo affinché venga cambiato il quadro normativo come evidenzia giustamente Cantone”. E poi ancora Carloni “Siamo vicini al giro di boa dei primi 100 giorni dalle elezioni, considerando la pausa estiva, ma per la Giunta Ceriscioli la legislatura deve ancora iniziare. Più che in rodaggio, il motore del Presidente Ceriscioli e della sua Giunta è praticamente fermo ai box perché già imballato. Per questo siamo preoccupati: finora abbiamo assistito ad annunci e a tanta propaganda, a nessun fatto concreto, a tanto approccio burocratico su problemi vitali per le Marche. L’inesperienza si sta materializzando in improvvisazione e rinvii in tutti i settori, anche dove sarebbero indispensabili scelte di governo immediate e veloci.” Carloni anzalizza punto per punto le scelte di ceriscioli su i temi principali. Bilancio. “Doveva essere fatto entro l’estate l’assestamento di bilancio per recuperare risorse per le imprese e le famiglie, invece non ce n’è traccia. Sul sociale invece l’impegno del Presidente Ceriscioli a recuperare 30 milioni per il fondo sociale dei Comuni è rimasto uno slogan elettorale. Questo era il suo intendimento durante tutta la campagna elettorale financo il suo discorso di insediamento con impegno solenne davanti al consiglio regionale”. Riorganizzazione amministrativa. “La riorganizzazione della macchina regionale è ferma, anzi non è stata nemmeno avviata”. Tra i temi toccati c’è spazio per la sanità: “Sulle liste d’attesa tanti annunci ma nessun provvedimento concreto per ridurle. I recenti e nuovi tagli nazionali alla sanità definiti nella conferenza Stato-Regioni (2,3 miliardi di euro potrebbe comportare per le Marche un taglio di 60 milioni di euro) richiedevano un focus immediato: il Presidente Ceriscioli come intende affrontarli per scongiurare ricadute pesanti sui servizi ai cittadini? Siamo preoccupati, inoltre, perché in questo primo periodo è emerso chiaramente uno stile di governo “burocratico” della Giunta Ceriscioli, con una caduta di spinta, visione e autonomia progettuale”. Fondi europei: “I Fondi Europei sono in ritardo, infatti i bandi operativi dei POR regionali ancora in stand by. Per sostenere le imprese è necessario invece che vengano emanati quanto prima per favorire gli investimenti e l’occupazione”. Infrastrutture. “Le Marche non possono perdere l’Autorità Portuale e diventare satelliti-vassalli dell’Emilia-Romagna, soprattutto nella prospettiva della Macroregione. Non si può tentennare ancora sull’Aeroporto delle Marche. Mentre altri Aeroporti vicini come quello di Rimini sono falliti, finora, grazie all’impegno straordinario della Regione, l’Aeroporto delle Marche non solo è riuscito a resistere ma addirittura ha attirato molteplici offerte di primari operatori internazionali di settore: è un asset strategico per lo sviluppo regionale e bisogna assolutamente completare il suo progetto di rilancio già impostato. Non vorremmo che i potentissimi interessi dell’Emilia Romagna premano far fallire l’operazione di rilancio. Il 7 agosto è necessario chiudere positivamente l’operazione di privatizzazione per dare una prospettiva di rilancio dell’aeroporto delle marche senza tentennare come hanno fatto finora rischiando di fare fuggire gli investitori internazionali”. In conclusione Carolini lancia un monito a Ceriscioli: “Manca una visione da legislatore che produce normativa per raggiungere gli obiettivi che interessano i marchigiani come si fa a rinunciare a combattere per realizzare un opera dopo che si è riusciti a portare la stessa alla ribalta nazionale uscendo dall’immobilismo”.