Fano (PU) – Da un mese i maestri carristi hanno proposto un tavolo di programmazione con Ente Carnevalesca e Amministrazione Comunale per il rilancio del Carnevale.
Un tavolo in cui il Comune svolga la funzione di garante e supervisore, considerato che proprio dal Comune vengono gli investimenti di denaro pubblico primari per l’organizzazione della manifestazione.
“Una proposta portata in tutti e 4 gli incontri ad oggi tenutisi con le parti – scrivono i maestri carristi – .Dall’Ente Carnevalesca sono venute solo chiusure. Unica risposta l’invio di un bando per bozzetti che svilisce il Carnevale in sé e il lavoro dei Maestri Carristi. Il segno di una totale mancanza di progettualità, l’idea di un Carnevale privo di prospettive e qualità, fondato su un fare raffazzonato e asfittico. Abbiamo chiesto di soprassedere al bando e alla sua scadenza, perché prima di un bando viene il progetto condiviso sul Carnevale. Ma la richiesta è stata rigettata. Per questi motivi i Maestri Carristi non hanno presentato alcun bozzetto”.
“E senza carri allegorici, che oggi ne sono il fondamento, il simbolo creativo della tradizione fanese, il Carnevale di Fano non esiste, a meno di tornare a corse di pali o di uomini nudi come nel 1347. Questa centralità è certificata dal sondaggio commissionato proprio dall’Ente Carnevalesca. È bene ricordarlo ogni volta”.
“Dall’Amministrazione sono invece venute aperture con il riconoscimento che le nostre proposte e progettualità sono una ricchezza per il Carnevale e la città. Ripartiamo da qui. La palla passa dunque all’Amministrazione che in virtù del suo ruolo di ‘Fano Città del Carnevale’, così come sancito nel vigente statuto Comunale, è l’interlocutore credibile per i maestri carristi”.
“All’Amministrazione (nell’ultimo incontro del 10 agosto) è stato chiesto nuovamente di farsi carico di organizzare con urgenza il tavolo di programmazione con tutti i soggetti, comprese le Associazioni di categoria e Fondazioni, che partecipino a pari titolo alla stesura del ‘progetto di sviluppo del Carnevale’ quale prospettiva di sviluppo, in chiave culturale turistica economica, dell’intera città”.
“È finito il tempo del ‘divide et impera’ che è stato ed è il modus operandi dell’Ente Carnevalesca. Per i Maestri Carristi la misura è colma. E l’organizzazione messa a nudo. Tanto da costringerla a pensare ad un’edizione 2016 con carri vecchi. Se fosse così, allora è bene staccare da subito la spina al Carnevale. Il Carnevale è patrimonio della città, non il gioco o la vetrina per qualcuno”.