Fano (PU) – Luciano Cecchini ci ha abituato ai colpi di scena, d’altronde è l’organizzatore del Carnevale, la festa più “pazza” che esista, ma ieri sera durante il Cda dell’ente Carnevalesca sono mancati solo i fuochi d’artificio.
Un Cda iniziato con le dimissioni dei due vice presidente (Maria Flora Giammarioli e Luca Adanti), motivate da cause di forza maggiore (sono stati sostituiti da Alessandro Leonelli e Nino Bonazzelli). Poi è stata la volta di Cecchini, particolarmente agitato, non solo perché ha saputo che faranno il Carnevale estivo a Pesaro mentre a lui lo hanno negato ma anche, dicono, piuttosto alterato nei confronti di alcuni membri del Cda non sempre pronti a rimboccarsi le maniche.
E così, quando la tensione è salita, per smorzarla il presidente della Carnevalesca ha rimesso sul tavolino il suo mandato. Apriti cielo. I consiglieri non gli hanno fatto nemmeno varcare la porta dell’ufficio. Lo hanno rimesso seduto e nel giro di pochi minuti hanno fato una nuova votazione. Rieletto all’unanimità. Punto e a capo. Anzi, punto e virgola perché Cecchini quando ha capito di riavere in mano la stima dei suoi uomini, ha impiegato poco tempo per rimettere tutti d’accordo e qualche puntino sulle i.
“Se sono dispiaciuto perché non viene fatto il Carnevale estivo ? – esclama Cecchini – Certo. Nell’anno in cui per la prima volta vengono fatte più di 1.000 tessere, 1.020 per l’esattezza, sarebbe stato importante portare in scena la manifestazione in estate, come evento promozionale e come forma di riconoscenza per chi ci lavora tutto l’anno. Lunedì prossimo, comunque, faremo una assemblea per decidere come festeggiare il traguardo dei 1.000 soci, magari sarà un’occasione per rivedere il Carnevale”. E se gli si chiede se è stata solo una questione di soldi o se sotto c’è dell’altro Cecchini risponde: “Non lo so. Avevano pianificato 50.000 euro per la Fano dei Cesari, che poi non è stata fatta, da qualche parte quei soldi saranno finiti. Fano Jazz? Non so, mi sembra fossero 30.000 euro. Il Carnevale e i 4 cantoni, insieme, sarebbero costati 25.000 euro Iva inclusa, questa era la nostra proposta. Ci hanno detto che non c’erano i soldi. Organizzare solo i 4 Cantoni senza Carnevale non avrebbe avuto senso, perché sarebbe stata la solita sagra paesana senza un obiettivo programmatico. Comunque vedremo, non voglio fare polemiche”.
Finita qui. No di certo. Conoscendo Luciano Cecchini c’è da scommetterci che prima o poi i fuochi di artificio si faranno.