Fano (PU) – Il rilancio del centro storico è al centro della campagna elettorale. Oggi ad intervenire è Enrico Fumante, consigliere comunale Pd, sostenendo che il centrodestra “forse ha perso la memoria”. “Nel decennio in cui hanno amministrato – scrive Fumante – Fano avevano progettato la più grossa area commerciale della città (ex zuccherificio) attraverso una variante che portava sul territorio migliaia e migliaia di metri quadrati di nuovo commerciale. Operazione che la giunta Seri respinse con coraggio e determinazione. Sarebbe stata una vera coltellata alla schiena per il commercio del nostro centro storico. E che non si paragoni quella disgraziata variante al completamento del Fanocenter, necessario per un minimo di servizi alla città in una superficie 60 volte più piccola di quella dell’ex Zuccherificio, o con le aree che presto ospiteranno due supermercati alimentari non in contrasto con il commercio e le categorie merceologiche dei nostri commercianti”. Sempre in ambito di centro storico, Fumante ricorda molte altre situazioni che secondo lui ora il centrodestra avrebbe dimenticato.
“La giunta Aguzzi – riprende – nell’ambito del dimensionamento scolastico regionale aveva provato a chiudere la scuola Padalino ed il Luigi Rossi convertendo il Sant’Arcangelo in appartamenti. Operazione che avrebbe spogliato il centro storico. Quell’operazione fu bloccata allora dall’amministrazione provinciale di cui l’attuale Sindaco Massimo Seri faceva parte. Ricordo il tentativo di seppellire i resti del Teatro Romano di via De Amicis, per farne anche li appartamenti, ricordo l’asfaltatura criminosa di Piazza degli Avveduti. Il rilancio del centro storico passa attraverso la prosecuzione della sua riqualificazione e valorizzazione, come quelle realizzate dalla giunta Seri”. Darsena Borghese, Via Garibaldi, Pincio. E Poi ancora Borgo Cavour, Via Nolfi, Piazzale Marcolini e Giardini Amiani. Questo l’elenco di Fumante delle opere terminate o in progettazione, senza dimenticare l’area dell’ex Agip, con promessa di riorganizzazione per quanto riguarda gli affitti: “La fiducia dei consumatori è scesa del 7% – conclude – ed il caro affitti ha grosse responsabilità sulla salute delle attività che dovranno riorganizzarsi insieme all’amministrazione per trovare un nuovo equilibrio tra locatori e locatari che consenta lo sviluppo e la crescita del centro storico”.