Fano (PU) – Giornata cruciale per la sanità quella di domani quando il sindaco di Fano, Massimo Seri, dovrebbe firmare il protocollo d’intesa con il governatore delle Marche Luca Ceriscioli. Dopo il disappunto espresso da più parti politiche, oggi interviene anche il comitato provinciale Pro Ospedali Pubblici. “Quella di domani potrebbe essere una giornata tragica – si legge in una nota -, con la firma del protocollo il Santa Croce non sarà più classificato come ospedale ma sarà considerato uno ‘Stabilimento dell’Azienda Marche Nord di Muraglia’.
I precedenti clamorosi di mancato rispetto di promesse ed intese dirette o indirette sono noti in parte del territorio e vogliamo segnalare, ad esempio, promesse anche esse firmate, fatte a partiti di Fossombrone dal precedente assessore Pd Mezzolani e mai realizzate, ed , ancora peggio, a deliberare comunicati ufficiali di impegno della Giunta Ceriscioli , mai portati a realizzazione proprio a Fossombrone. Se non si rispettano categoricamente le Delibere di Giunta Regionale – incalza il coordinatore, Carlo Ruggeri -, come si può pensare che vengano onorati dei pur pessimi e labili ‘protocolli d’intesa’?”.
Altra cosa che il comitato contesta al sindaco Seri è la sua possibile assenza alla conferenza dei sindaci dell’11 giugno a Urbino: “Quel giorno – prosegue la nota – si discuteranno temi politicamente vitali anche per Fano e il primo cittadino deve assolutamente essere presente o quanto meno mandare un delegato visto che si discuterà anche del trasferimento della sede amministrativa dell’Area Vasta ad Urbino. L’unica cosa che può salvare la sanità – conclude il comitato – è rendere operativa l’intesa raggiunta nel dicembre 2017 dalla conferenza dei sindaci che prevedeva l’affossamento dell’ospedale unico, il potenziamento del San Salvatore e del Santa Croce (2° livello) e la riapertura degli ospedali di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro”.