Fano (PU) – Nei giorni scorsi hanno lanciato l’allarme, ora attendono le contromisure da parte delle amministrazioni comunali. Secondo i dati raccolti dalla Cisl di Fano, i fanesi, nel 2016, hanno speso 52 milioni e 530 mila euro nelle slot machine ma non sono i soli ad avere questo “vizio”. In totale, nelle 2329 apparecchiature presenti nella provincia di Pesaro-Urbino, nel 2016 sono stati giocati 248milioni e 134mila euro. “E’ chiaro – scrive Giovanni Giovanelli della Cisl di Fano – che la responsabilità ricade sul Governo nazionale che incentiva il gioco d’azzardo con il costante aumento delle concessioni e addirittura non vietando la pubblicità in Tv. Per questo è bene che le amministrazioni si attivino adottando misure atte a contrastare questo fenomeno come una riduzione degli orari in cui sia possibile giocare, il divieto di pubblicizzare nei vari esercizi commerciali le vincite realizzate , l’innalzamento delle tasse locali (tosap, IMU tari) per tutti gli esercizi che hanno al loro interno tutti i vari tipi di gioco”.
Il comune di Fano ha recentemente previsto degli sgravi fiscali per quelle attività “no slot” che prevedono riduzione delle tariffe e ciclo idrico e la speranza della Cisl è che anche altri comuni si attivino, magari vietando l’apertura di nuove sale gioco in città e nei centri abitati e destinando risorse per sostenere azioni di prevenzione informazione e dissuasione del gioco d’azzardo.
“Speriamo che in breve tempo tutte le amministrazioni comunali adottino tali regolamenti – conclude Giovanelli – e che si possa addirittura giungere a regolamenti d’ambito uniformi per il tutto il territorio. I sindaci abbiano il coraggio di contrastare fortemente il gioco d’azzardo. La Cisl è dalla loro parte e li sosterrà a tutti i livelli l’azione di contrasto”.