Digestore, le posizioni di PD E M5S
- 22 Novembre 2019
Fano (PU) – Il 20 novembre presso la sala della Concordia della residenza municipale si è tenuta la riunione congiunta delle commissioni consiliari al bilancio e ambiente per approfondire, alla presenza dei tecnici, il tema del digestore anaerobico. A cercare di chiarire la situazione ci pensa il capogruppo PD, Federico Perini che spiega: “Un digestore anaerobico è un impianto industriale che partendo dal rifiuto organico domestico insieme a sfalci e potature, produce gas metano, anidride carbonica e compost (una sorta di fertilizzante naturale di origine biologica). È indubbiamente la risposta più concreta che si può dare alla società che chiede maggior rispetto per l’ambiente. La seconda ragione è di carattere economica. ASET si occupa di raccogliere i rifiuti organici per poi affidare il trasporto ed il conferimento in impianti a Ravenna per un costo di gestione del servizio che attualmente ammonta a oltre 1 milione e 800 mila Euro, sostenuto ovviamente dai cittadini con il pagamento della TARI. La spesa sarebbe ridotta ai soli costi di gestione dell’impianto e si produrrebbero utili derivanti dalla vendita del metano per autotrasporto, della CO2 all’ industria alimentare chimica e farmaceutica e del compost alle aziende agricole o ai privati cittadini. Inoltre si potrebbe sfruttare l’autoconsumo di metano per più di 200 mezzi di ASET in previsione di una graduale dotazione degli stessi di un motore idoneo. Lo stesso potrebbe valere per il trasporto pubblico locale. Infine sono ancora in vigore gli incentivi statali che per un impianto di 60 mila tonnellate, necessario a soddisfare la raccolta differenziata dell’organico della nostra provincia, porterebbero nelle casse del comune che ospiterà l’impianto 300 mila euro all’anno per 20 anni. In conclusione, al netto dei costi d’ammortamento per l’investimento iniziale, si produrrebbe ricchezza da ridistribuire per la diminuzione della tariffa TARI e per maggiori servizi alla collettività”. D’accordo ma con riserva il M5S fanese che aggiunge: “La posizione del Movimento, pur avendo con attenzione ascoltato il dibattito, ed in particolare gli interventi dei tecnici coinvolti, è rimasta sostanzialmente la stessa già espressa nel corso della campagna elettorale delle amministrative ed esplicitata nel programma politico pubblicato in quell’occasione. Ci spiace che lo stesso non si possa dire del Sindaco Seri, il quale in campagna elettorale affermava pubblicamente che il digestore anaerobico non si sarebbe mai fatto a Fano. La nostra posizione al riguardo è che premessa la necessità di trattare i rifiuti secondo i canoni dell’economia circolare, ovvero mediante la raccolta differenziata, il riciclo ed il recupero di materia, conveniamo che una conseguente impiantistica a valle della raccolta differenziata sia necessaria per chiudere il ciclo virtuoso ed evitare onerosi conferimenti presso impianti fuori regione. Il digestore anaerobico dei rifiuti organici e sfalci verdi è un’opportunità economicamente valida per soddisfare tale esigenza. Abbiamo però alcune perplessità sul percorso che si sta delineando da parte della Giunta comunale, soprattutto in merito alla localizzazione, alle dimensioni ed alla proprietà dell’impianto. In particolare abbiamo richiesto all’Amministrazione comunale che siano assolutamente evitate le zone di Bellocchi e di Falcineto, ritenendo la posizione più adatta quella dove ha sede la discarica di Monteschiantello, in un terreno di proprietà comunale dove peraltro era già stato fatto da Aset un progetto preliminare per un impianto simile. Sulla dimensione, pur consapevoli che aumentando la produttività dell’impianto aumenterebbe anche la convenienza economica, riteniamo che non si vada oltre a quanto richiesto dalle disposizioni di legge e del Piano Regionale, ovvero garantire l’autosufficienza delle esigenze di trattamento del rifiuto organico a livello di ambito provinciale. Sulla proprietà, abbiamo chiesto che ad ASET, società interamente pubblica e soggetta al controllo del Comune analogo a quello che esercita sui propri uffici, sia riservata almeno una quota che gli consenta di esprimere in piena autonomia, rispetto ad eventuali terzi partecipanti, gli indirizzi operativi e strategici di gestione dell’impianto, nonché di incamerare, se non tutti, almeno la maggioranza dei profitti previsti dalla gestione dell’impianto, a beneficio del contenimento delle tasse sui rifiuti che pagano i cittadini fanesi”.