Fano (PU) – “Facciamo didattica con le scuole e raccontiamo la storia di Fano, una storia che tutti ammirano tranne i nostri amministratori”. E’ questo in sintesi il pensiero del gruppo storico La Pandolfaccia che in questi giorni è al centro di una querelle social tra il suo presidente, Fabio Frattesi e il vicesindaco e assessore alla Cultura, Stefano Marchegiani. Ad accendere il dibattito un post di Frattesi che esprimeva amarezza per il mancato coinvolgimento all’interno di un tavolo organizzato dall’Ufficio Cultura del Comune di Fano su iniziative legate alla storia Malatesta della città, post cui il giorno dopo ha fatto seguito la risposta di Marchegiani: “Caro Fabio – ha scritto il vicesindaco sul suo profilo facebook -, Il Grand Tour Cultura (la manifestazione in oggetto, ndr) promosso da Regione Marche, è un’iniziativa finalizzata a favorire attività coordinate tra i vari istituti culturali cittadini… oltre alle iniziative predisposte (visite guidate, esposizioni e laboratori, conferenza), limiti di bilancio non hanno consentito di prevedere uno spettacolo di rievocazione storica”. Oltre a ricordare l’ottimo lavoro svolto da La Pandolfaccia e a rivendicare la paternità del nome di certe iniziative collaterali (Frattesi aveva anche insinuato un presunto plagio), il post di Marchegiani recitava anche: “Il Comune di Fano non ha bisogno di chiedere il permesso ad una associazione per organizzare visite guidate nei propri musei”. Il terzo capitolo della saga va in scena oggi con un contro comunicato de La Pandolfaccia: “Lamentiamo – si legge – una mancata collaborazione con l’amministrazione cittadina finalizzata all’organizzazione di eventi in cui la nostra esperienza e cultura sarebbero state preziose, soprattutto dal momento che alcune iniziative che saranno proposte muovono proprio da nostri suggerimenti e idee. La scelta attuata dal Comune è evidentemente quella della non collaborazione, provando a far ricadere tutta la questione su un piano solamente economico. Questa volta potevamo essere utili nella fase progettuale, senza proporre spettacoli da noi realizzati. Evidentemente – prosegue La Pandolfaccia – per l’ufficio cultura e per l’amministrazione in generale, la nostra è solo attività ‘in
maschera’”. Un rammarico grande quello de La Pandolfaccia, tanto da mettere in dubbio la prossima edizione del Palio delle Contrade: “Relativamente a questa manifestazione – conclude la nota -, teniamo a precisare che abbiamo già avuto modo di sperimentare gli effetti del decreto Gabrielli dovendovi ottemperare unicamente con le nostre risorse, ma nonostante questo, non vogliamo scivolare nel facile errore di trattare argomenti legati al bilancio, tanto i fondi per noi non ci sono mai”. Quale sarà il futuro del Palio delle Contrade si saprà meglio i prossimi giorni quando è atteso un incontro tra La Pandolfaccia e l’amministrazione.