Fano (PU) – Le analisi, all’indomani delle elezioni, non sono mai semplici perché quando si tratta di “voto” la matematica diventa un’opinione. Scattano i confronti con le comunali di 5 anni prima, con le regionali, le politiche, le europee e magari con qualche amministrazione di condominio. Insomma, capirci qualcosa non è semplice, noi ci proviamo cercando di usare pochi numeri e dando quella che è la nostra interpretazione del risultato.
Partiamo dalla coalizione di centro sinistra con candidato sindaco Massimo Seri che, stando ai numeri, è il vincitore “parziale” (attendiamo il ballottaggio) del primo turno con il 47,35%. Da sindaco uscente partiva con un bel vantaggio ma il momento politico nazionale con il Pd ai minimi storici e la Lega, al contrario in grande spolvero, non gli devono aver fatto dormire sonni tranquilli. Considerando che nel 2014 la sua coalizione prese un 6% in meno rispetto ad oggi (41,25%) e che le liste che lo hanno sostenuto sono andate tutte abbastanza bene, c’è da scommettere che Seri un risultato del genere, che lo vede a solo un 3% dalla vittoria finale e con la possibilità di dimezzare quella percentuale parlando con la lista di Auspici (1,27%), lo giudica un bicchiere mezzo pieno.
Valutare il voto del centrodestra è assai più complesso ma anche stimolante perché ci sono davvero tante sfumature nel risultato portato a casa da Lucia Tarsi. Se si guarda il dato delle europee con la Lega al 36,34% contro il 21,15% delle comunali e con un centrodestra che domenica sera intravedeva addirittura un 50% ma poi si è ritrovato con un 33,31% a livello locale, qualche riflessione dentro la sede di piazza XX Settembre andrà pur fatta. Una su tutte sta nel fatto che i più votati nella lista sono stati Serfilippi (1.018), Magrini (363) e Ilari (244) che nella Lega sono arrivati proprio per le elezioni ma che poco hanno a che fare con Salvini e soci. Se a questo si aggiunge che Serfilippi, che da solo muove un 3% e cioè più di FI e La Tua Fano, c’è da chiedersi se osteggiare la sua candidatura a sindaco non sia stato un grave errore. Recuperare al ballottaggio non è impossibile ma l’impresa è piuttosto ardua, di sicuro va modificata la strategia.
Marta Ruggeri e i 5 Stelle escono da queste elezioni come i grandi sconfitti ma i pentastellati sono ad un solo 1% di differenza rispetto alle comunali del 2014. Che si aspettassero un consenso maggiore non è di certo un segreto. Oggi, a differenza di 5 anni fa si trovano al governo ma Di Maio & Co sono “oscurati” da Salvini. Piuttosto l’errore a livello locale può essere stato quello di aver composto una lista deboluccia dal punto di vista dei candidati consiglieri con pochi nomi in grado di raccogliere consensi “pesanti”. Infine Teodosio Auspici con la Sinistra per Fano, nata forse più per ripicca che per altro.
I 404 voti sono la dimostrazione che forse era meglio confrontarsi con maggiore lucidità ad inizio anno piuttosto che prendere decisioni istintive che non hanno portato a nulla. Non è ancora chiaro il vero motivo dell’uscita di Auspici dalla coalizione di centrosinistra ma è certo che ora Seri dovrà lavorare per recuperare loro e quel 1,27% che potrebbe fargli comodo. Ora cosa accadrà al ballottaggio? A Seri basta davvero poco per vincere, la Tarsi si dovrebbe augurare che i 5 Stelle votino in massa per lei ma potrebbe non bastare. La matematica, come detto, è un’opinione.