Fano (PU) – “Il modello di comunità che in questi giorni la destra offre all’opinione pubblica è arido, fatto di egoismi e di insensibilità, repressivo e non di ascolto. Ignora la richiesta di aiuto che parte dai giovani dalle loro famiglie e dagli insegnanti”.
E’ questo il pensiero del Pd Fano che mercoledì 8 maggio alle 18 nella sede della coalizione Massimo Seri sindaco ha organizzato un convengo dal titolo “Famiglia 4.0: la relazione genitoriale nell’era digitale”.
“Il Partito Democratico – si legge in una nota – si propone di realizzare dei punti di ascolto e di consentire alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti, di avere tutti gli elementi utili per indirizzare genitori e figli a superare tutti gli ostacoli che incontrano in questo periodo storico, in particolare, dove anche gli smartphone e le relazioni virtuali sembrano sostituire ed inasprire quelle reali, umane ed affettive”.
L’incontro sarà coordinato da Marina Bargnesi, psicologa e candidata alle prossime elezioni: “In collaborazione con l’Ambito Territoriale Sociale 6 ed esperti Asur AV1 – ha spiegato Bargnesi – attiveremo sportelli informativi ed ascolto rivolti alle famiglie e agli insegnanti, per fornire informazioni utili sui servizi esistenti sul territorio su problematiche conclamate riguardanti diverse forme di dipendenze e si attiveranno percorsi di sostegno, confronto ai genitori per superare insieme conflittualità contemporanee”.
“La recente rivoluzione digitale ha profondamente modificato molti ambiti del nostro vivere quotidiano – ha aggiunto l’esponente del Pd di Fano -. L’area delle relazioni interpersonali, familiari, la comunicazione, perfino il modo di pensare. La generazione dei millennials, più di altri, nasce e cresce con la rete, fin da piccolissimi. Gli adulti di riferimento, genitori per primi e insegnanti subito dopo, rischiano di non avere sufficienti risorse per relazionarsi a figli e alunni”.
Interverranno Piergiovanni Mazzoli, medico e psicanalista, responsabile del servizio dipendenze patologiche del comune di Fano, e Giampiero Ricino, sociologo del dipartimento dipendenze Area Vasta 1.