Fano (PU) – “Che FanoCittàIdeale abbia da sempre le idee chiare sull’intera questione della chiusura dell’Ospedale Santa Croce lo testimoniano le nostre denunce, da anni in prima linea per anticipare e smascherare le strategie e le falsità raccontate o messe in atto sia dalla maggioranza fanese di centrosinistra che dal PD locale e regionale”. Ad affermarlo è la consigliera comunale Lucia Tarsi che aggiunge: “Anche a proposito della ‘bretella Fano-Muraglia’ scrivevamo già a giugno (qualche giorno prima della firma del famoso Protocollo tra Comune di Fano e Regione Marche), che il Protocollo Sanità è stato in realtà soltanto un grimaldello che serviva per forzare l’avvio di un’altra operazione, quella del progetto Piscina-GimarraAlta-RSA Don Tonucci: andava ufficializzata in fretta la convenzione con la Regione Marche per gli 80 posti letto sociosanitari, perché senza tale accordo il progetto di vendita della Don Tonucci non sarebbe partito. E il destino del nostro Ospedale, nonostante i proclami, diventava di secondaria importanza. Il solito specchietto per allodole. Oggi il Sindaco Seri si accorge che 20 milioni non bastano, ne servono 140 e con estrema disinvoltura Seri dichiara che, poco male, a Muraglia ci andremo in autostrada, uscendo al casello attuale di Pesaro, perché quello di Santa Veneranda è solo in ingresso. Uno sguardo veloce alle mappe, e stimiamo che, con l’ingresso a Fenile, il tratto autostradale, l’interquartieri pesarese… si arriva a Muraglia dopo 22 Km e c’è il pedaggio da pagare”.
“Verrebbe da chiedersi – si domanda Lucia Tarsi – nessuno dei firmatari del Protocollo ha mai pensato di verificare i costi della costruzione della bretella? Perchè sarebbe stato sufficiente chiedere lumi a chi le strade le sa fare davvero, per scoprire che con i 20 milioni dichiarati nel protocollo si sarebbero costruiti al massimo 5 km di nuova strada. Eppure, che il costo totale della nuova strada avrebbe superato i 100 milioni lo si sapeva già da tempo, visto che il problema è stato spesso ribadito, per esempio nella seduta congiunta delle Giunte Comunali di Fano e Pesaro dell’agosto 2017. Del resto, i fanesi non dimenticano che nell’ aprile 2017 il Sindaco Seri scriveva a Ceriscioli : “.. E’ poi imprescindibile, per Fano, la realizzazione di un tratto di variante alla SS16, un asse viario interno, da Belgatto all’interquartieri di Pesaro, che consenta di raggiungere agevolmente la nuova struttura ospedaliera; E’ chiaro che, senza tale collegamento, tornerebbe in discussione anche il consenso alla nuova struttura e al nuovo modello organizzativo regionale. Senza una nuova strada interna la nuova struttura sarebbe veramente soltanto il nuovo ospedale di Pesaro e, se così fosse, l’ospedale Santa Croce non potrà non mantenere, allora, tutte le caratteristiche di ospedale di primo livello.”
“E non è sfuggita ai fanesi – conclude Tarsi – l’enfasi con cui, per tutta l’estate, il sindaco Seri e altri autorevoli esponenti del PD locale hanno spesso esaltato il ‘successo’ del Protocollo Sanità che, a loro dire, avrebbe portato innumerevoli vantaggi, tra i quali la nuova strada di collegamento con il nuovo ospedale. Una promessa sbandierata come se fosse una certezza.
Errori di valutazione, stime approssimative e azzardate, assenza di piani di fattibilità, comunicazione faziosa: la conclusione inevitabile è che chi ci guida e prende decisioni non è minimamente capace di fare una pianificazione progettuale che sia affidabile, e spesso bleffa. Un sindaco che grida di gioia a giugno per aver ottenuto 20 milioni, e dichiara a ottobre che non bastano, rischia di perdere ogni credibilità. Se è coerente con sé stesso, Seri deve ora riconoscere che, a queste condizioni, il Protocollo Sanità è monco di una sua parte essenziale senza la quale l’intero documento perde valore. Carta straccia.
L’ennesima pessima figura dell’attuale amministrazione per totale inaffidabilità e incoerenza, l’ennesima sconfitta per l’intera città. Ma ancora per pochi mesi, ne siamo certi”.