Fano (PU) – Ieri i contrari, oggi i favorevoli. Dopo l’intervento della Cisl che ritiene non opportuno realizzare una ciclabile in quella che fu la tratta ferroviaria Fano-Urbino, oggi ad inserirsi, o meglio, reinserirsi, sulla questione, è Fiab Marche che vede di buon occhio l’annuncio della Regione di impiegare 4,5 milioni di euro per il progetto.
“Con questa notizia – si legge in una nota – la Regione Marche conferma l’intenzione di migliorare la mobilità dolce, una scelta opportuna e certamente non improvvisata, visto che si inserisce sia tra gli ‘Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica’, sia tra gli ‘Interventi a favore del cicloturismo’ (leggi regionali 38/2012 e 157/2017), sia nella legge nazionale 2/2018 secondo la quale le ciclovie possono trovare posto anche nei ‘sedimi di strade ferrate dismesse e comunque non recuperabili all’uso ferroviario’.
Una scelta logica quella della Regione secondo Fiab. “Ora – prosegue la nota – spetta ai Comuni fare la loro parte, perché dalla riconversione in via verde di un bene abbandonato da decenni possono derivare solo vantaggi, in particolare per la sicurezza degli utenti deboli della strada, troppo spesso vittime di gravi incidenti; i costi per una ciclabile sono più che sostenibili, come risulta da un progetto di massima che conferma le stime de “Il sole 24 ore” per infrastrutture di questo tipo. Pertanto, da Fano a Fermignano, può finalmente nascere una ciclabile di qualità, separata dal traffico a motore, utilizzabile sia da residenti che da turisti e senza pregiudicare nessuna opzione; infatti, la pista si può realizzare con la semplice copertura dei binari che in caso di necessità si possono riattivare perché, giustamente, la Regione Marche non prevede affatto lo smantellamento dell’armamento esistente”. Bocciata dunque l’idea della Cisl (e dell’associazione Ferrovia Valle del Metauro) di ripristinare la tratta per fini turistici. “La pista ciclabile – conclude – è una soluzione equilibrata, che fa bene alla sicurezza, al traffico, all’economia e alla qualità della vita”.