Fano (PU) – “L’approvazione in Consiglio regionale Marche della mozione presentata dalla maggioranza, e non avversata da una parte dell’opposizione, rappresenta un passo avanti per la soluzione di un problema quasi trentennale – affermano da For.bici – la trasformazione dell’ex ferrovia metaurense in pista ciclo pedonale, come chiedono una decina di associazioni ambientalistiche e sei degli otto Comuni attraversati dai binari: Fossombrone, Montefelcino, Serrungarina, Cartoceto, Saltara e Fano, questi ultimi due anche con mozioni consiliari approvate all’unanimità. La pista ciclopedonale ha costi molto contenuti e non esclude affatto la conservazione di traversine e binari che anzi potrebbero essere protetti da un tappeto di scorrimento in materiale ecocompatibile adatto alle bici, come già fatto ad esempio sull’ex ferrovia Poggibonsi – Colle Val d’Elsa; inoltre, tra Fermignano e Urbino, potrebbe essere previsto un collegamento, anche su rotaia, in modo da conservare la memoria storica della struttura. Una volta definiti gli accordi con RFI, che a partire dal 2002 ha sempre dichiarato di voler rinunciare ad una linea che non rientra nei suoi piani almeno dal 1987, sarà più facile rilanciare l’intera vallata del Metauro attraverso una “via verde” di circa 50 km dalle grandi potenzialità economiche e culturali”.
“Innanzitutto – aggiungono – sarà possibile bonificare spazi fatiscenti (le stazioni di Calcinelli, Tavernelle e Calmazzo); riutilizzare decine di km ormai sepolti da una vegetazione incontrollata; sostituire a partire da Ponte degli Alberi l’attuale conduttura idrica che più di altre è soggetta a rotture per le forti compressioni a cui è sottoposta; creare collegamenti sicuri tra quartieri riservati solo a ciclisti e pedoni; inoltre, grazie a questa struttura, si aprono ampie prospettive per il cicloturismo che in tutta Europa conta milioni di praticanti che, anche in bassa stagione, frequentano i paesi attrezzati e apportano grandi vantaggi all’economia locale. In Abruzzo l’ex ferrovia costiera, acquisita in parte con esproprio a prezzo agricolo, in parte con comodato d’uso gratuito, è stata vincolata dagli Enti pubblici a “via verde” e sta diventando una pista ciclabile di ben 121 km; in Umbria è già un successo la ciclabile ancora non completata sull’ex ferrovia Spoleto – Norcia. Ma la carta vincente potrebbe essere la contestuale posa in opera di fibre ottiche per Internet in modo da superare rapidamente l’arretratezza tecnologica che rappresenta il vero isolamento dell’entroterra e frena lo sviluppo di tante aziende. È quindi probabile che presto anche altri amministratori comunali convergano sul progetto di una utilissima “via verde” che per troppo tempo è stata ostacolata magari solo per motivi elettoralistici o nostalgia di un tempo ormai passato. E avvisaglie di una pragmatica convergenza su di un progetto realmente fattibile e lungimirante sono state registrate più volte attraverso le dichiarazioni dei diretti interessati”.