Fano (PU) – Ha iniziato nei banchi delle Maestre Pie Venerini di Fano, passando poi al Liceo Classico Nolfi, fino ad arrivare a quella che è probabilmente l’università più prestigiosa al mondo: Harvard. Stiamo Parlando di Francesca D’Addio, ricercatrice fanese che, dopo anni di studi tra l’Italia e gli Stati Uniti, si è specializzata nella ricerca di una cura contro il diabete giovanile, con grandissimi risultati. Dopo essersi laureata all’università di Bologna e aver conseguito la specializzazione, ha intrapreso un dottorato ad Harvard, portato a termine con grandissimi risultati, prima di rientrare in Italia all’università statale di Milano. Oltre a 45 pubblicazioni, una quantità innumerevole di riconoscimenti, tra cui il Rising Star Grant, (unica ricercatrice italiana che ci è riuscita negli ultimi anni), Francesca si è aggiudicata anche un articolo a lei dedicato dalla rivista Scientifica Cell Stem Cel, considerata la più qualificata nell’argomento delle cellule staminali.
La ricercatrice fanese ha inoltre portato avanti la sua passione per la ricerca diabetologica all’Ospedale Sacco di Milano centro di ricerca Pediatrica Romeo ed Enrica Invernizzi, al Children’s Hospital di Harvard e al San Raffaele, fino a creare una propria startup di ricerca che ha portato a grandissimi risultati: Enthera. Realtà realizzata in collaborazione con Paolo Fiorina, che ha ottenuto fondi Seed per svariati milioni di euro, sta per avviare la fase di sperimentazione clinica sull’uomo (nel 2019), dopo aver riscontrato risultati mai visti su cavie da laboratorio affette da Diabete che, dopo aver effettuato il trattamento, non hanno più avuto bisogno di insulina per lassi di tempo che raggiungono anche i 4 anni. “La mia è stata una vita di grandi sacrifici ma soprattutto di grandi soddisfazioni – ha spiegato Francesca D’Addio. Ho viaggiato tantissimo, lavorato e studiato ancora di più, ma non dimenticherò mai le mie origini fanesi. Il segreto del mio successo? L’appoggio della mia famiglia nei momenti più duri”. “Il Comune alla fine è come una grande famiglia – hanno sottolineato il sindaco Massimo Seri e la presidente del consiglio comunale Rosetta Fulvi -, e quindi non possiamo non celebrare la straordinaria carriera di una figlia fanese come Francesca. Tra l’altro ci piace sottolineare, in un momento in cui c’è una grande fuga di cervelli dall’Italia, che Francesca è partita per andare a condurre la propria ricerca in America, ma alla fine è tornata per concluderla nel suo paese natale.
Nel 2021 si celebrerà il centenario della scoperta dell’insulina, cura più utilizzata in assoluto per poter convivere con il diabete. Noi speriamo che oltre a ricordare questa grande scoperta, potremo celebrare una nuova cura per il diabete giovanile, realizzata da una cittadina fanese”. In conferenza stampa erano presenti anche Leda Sabatini, professoressa delle superiori che ha ricordato i successi scolastici di Francesca, la Dottoressa Maria Rosa Zampa, presidente Associazione Famiglie con Adolescenti e Infanti Diabetici, che ha ricordato l’importanza dell’aspetto sociale nelle famiglie con affetti da Diabete ed Emilio Benini della Fand, Associazione Diabetici.