Urbino (PU) – E’ la notte tra il 3 e il 4 ottobre. Due Tir arrivano al consorzio agrario Terra Bio di Urbino del quale il sindaco Maurizio Gambini è il rappresentante legale. Tre persone: due foggiani, padre e figlio di 64 e 38 anni e un rumeno 39enne scendono dai mezzi, entrano all’interno del magazzino e con la pala meccanica della stessa azienda, caricano sui camion 1500 quintali di semi di erba medica per un valore di mezzo milione di euro. Un colpo che avrebbe messo in ginocchio l’intera azienda se non fosse stato per un’operazione congiunta tra commissariato, polizia stradale di Urbino e squadra mobile di Pesaro.Le indagini sono partite da un controllo incrociato con la stradale che ha segnalato la presenza sospetta di due grossi tir nei pressi del consorzio. Da qui in poco tempo gli agenti sono risaliti ai 3 responsabili del furto e ai magazzini di stoccaggio della refurtiva. Dopo aver rubato il grosso quantitativo di semi, i due tir si sono diretti nella zona industriale di Arcevia dove hanno depositato il cosiddetto “Oro giallo”. Da qui oltre la metà delle sementi rubate sono state subito piazzate sul mercato e distribuite in altri due magazzini, uno a Treia in provincia di Macerata, ed un altro a Reggio Emilia, pronte per essere consegnate ai clienti finali. L’intervento delle forze dell’ordine ha bloccato immediatamente la vendita e ha permesso di recuperare 460 quintali di semi nel magazzino di Arcevia, 392 quintali da Treia e 214 quintali da Reggio Emilia. Gli agenti dopo aver recuperato la totalità della refurtiva, eccetto alcuni quintali andati persi durante i trasporti e a causa del deterioramento, hanno denunciato all’autorità giudiziaria i 3 malviventi. Denunciato anche un quarto collaboratore di Treia, per ricettazione. Nessuna conseguenza penale per il padrone del magazzino di Reggio Emilia, che ha agito in totale buona fede. Proseguono le indagini degli agenti di Urbino, coordinati dal dirigente Simone Pineschi, per individuare altri complici.