Fano (PU) – “Tutti i clienti che hanno sottoscritto l’abbonamento con l’Extra Spa devono stare tranquilli. I contratti che hanno stipulato verranno rispettati”. Sono le parole di Franco Usai, titolare del marchio Faster Fit che, da questa mattina, è il nuovo gestore della palestra extra-lusso di viale Romagna. “Il marchio Faster Fit non c’entra nulla con quello che è successo fino ad oggi. La palestra era gestita da Vittoria Srl, noi ci occupavamo solamente di promozione e pubblicità”. La palestra, riaperta questa mattina, è infatti rimasta chiusa senza preavviso lunedì e martedì, dopo un mese di disservizi, scatenando l’ira dei clienti che pensavano ad una fuga dei gestori. “Noi della Faster fit – spiega Usai – non chiederemo un euro in più e permetteremo a tutti di portare a termine il proprio contratto sotto la nostra gestione. Inoltre, per coloro che questo mese non hanno potuto usufruire della totalità dei servizi a causa della mancanza di acqua calda nelle docce e della piscina fuori uso, prolungheremo di un mese in più il contratto. Ho pagato 10.000 euro di tasca mia per il riallaccio del gas ed entro 48 ore la palestra tornerà operativa al 100%. Stiamo cercando anche di ricreare tutto lo staff, visto che quello precedente si è licenziato. Sono tutti sforzi fatti da me perché la gente deve sapere che il marchio Faster Fit è serio e non ci sto ad essere additato come truffatore, come è apparso sulla stampa. Quelle sono calunnie poiché, ripeto, io con la gestione della palestra fino ad oggi non c’entravo nulla”. La risposta di Usai arriva dopo che diversi clienti, alla vista della palestra chiusa senza preavviso, avevano scatenato la propria ira come Eleonora Polidori: “La situazione era diventata ridicola. Io ho sottoscritto, il 19 settembre, un abbonamento da 750 euro che comprende l’utilizzo della spa, piscina, docce e sala attrezzi. Dal 23, non è stato più possibile fare la doccia calda ne utilizzare la spa e la piscina. Alla richiesta di un rimborso formale, il gestore ha in un primo momento accettato di farmi un bonifico e poi, con una scusa, ha tergiversato dicendomi di tornare nel pomeriggio. Io, munita di iban, sono tornata e ovviamente non c’è stato nulla da fare. Quando ho saputo della chiusura, ho pianto per un’ora convinta di aver buttato all’aria quasi mille euro”.