Fano (PU) – “L’ennesimo dragaggio di emergenza che non risolve il problema”. I grillini puntano il dito contro le scelte politiche dell’amministrazione comunale sul problema dei fanghi al porto di Fano. Rossella Accoto, candidata consigliera regionale parte dall’ultimo dragaggio operato dal sindaco Massimo Seri: “L’intervento, non risolutivo, è costato 200mila euro
di cui 50mila euro per il dragaggio e il trasporto, 50 mila euro per le analisi Arpam e 65mila euro per il conferimento in discarica. Facendo la somma con il costo del dragaggio effettuato lo scorso anno, si evince che questa amministrazione ha pagato di media 120 euro per smaltire un metro cubo di fanghi, quando la media di altre città è di 70 euro. Una bella differenza”.
Il motivo per i grillini di questa onerosità economica per il Comune di Fano risiede nella “mancanza di programmazione. Si sprecano risorse continuando a operare con queste azioni di emergenza senza una programmazione politica complessiva. Noi suggeriamo di avviare le procedure per ottenere l’utilizzo dell’area di immersione a mare già caratterizzata dall’autorità portuale di Ancona per i sedimenti di Classe A1 e A2.
Inoltre, sempre per i fanghi di questa tipologia si potrebbero avviare le procedure per individuare una zona di immersione a Fano che possa ricevere altro quantitativo, senza dimenticare che con parte dei sedimenti si potrebbero ripristinare le spiagge sommerse. Come ipotesi c’è anche la possibilità di recuperare parte dei sedimenti in campo edilizio mediante alcuni trattamenti sulla base di progetti europei come è stato fatto a Ravenna con un consorzio che metteva insieme le imprese interessate”.