Fossombrone (PU) – Garanzie per gli ospedali del territorio. E’ quanto chiedono quelli di Rifondazione Comunista di Fossombrone che sottolineano anche la necessità di una nuova proposta sanitaria complessiva. “E’ conoscere il verbale della riunione della Commissione regionale sulla sanità dell’11 gennaio per capire esattamente cosa è stato deciso e in che misura la giunta regionale ne sta tenendo conto. Le promesse fatte dal presidente Ceriscioli dopo il disastro del 31 dicembre contro i tre ospedali di Fossombrone, Cagli e Sassocorvaro, si devono trasformare rapidamente in delibere e queste a loro volta in determine da parte dell’Asur, in particolare sul punto di primo intervento a 24 ore su 24, sul recupero dei posti letto perduti per la lungodegenza, sul potenziamento della diagnostica”. Per Rifondazione Comunista è anche necessario capire se i provvedimenti che la giunta regionale sta portando avanti sono basati sulla precarietà (“finché la normativa nazionale lo consente”) ovvero se intendono tentare formule e aggregazioni nuove, utilizzando il decreto Balduzzi, per stabilizzarli e renderli definitivi. “Le questioni sanitarie non possono riguardare solo i sindaci di Pesaro e Fano – riprendono – ma l’assemblea di tutti i sindaci, e non è accettabile che i sindaci del PD della nostra provincia abbiano delegato la scelta del sito del cosiddetto ‘ospedale unico’ al presidente Ceriscioli senza preventivamente ascoltare i rispettivi consigli comunali e valutare eventuali ipotesi alternative. La parola d’ordine non può essere quella di privatizzare le strutture pubbliche, ma al contrario di potenziarle – e non è l’ospedale unico la sola strada per ottenere tale risultato – sapendo perfettamente che per ridurre drasticamente i tempi e le liste di attesa molto spesso è sufficiente allungare la durata del servizio con più personale addetto e non di inviare i pazienti nelle strutture private convenzionate. E’ ormai chiara a tutti la necessità di una nuova proposta sanitaria complessiva per la nostra provincia che superi la precedente ipotesi Spacca-Mezzolani, ma anche quella, discutibile, del presidente Ceriscioli, resa nota attraverso le dichiarazioni del sindaco di Pesaro e mai fatta oggetto di conoscenza e approfondimenti. Ogni nuova ipotesi deve essere chiara nelle finalità, negli obbiettivi, nei mezzi per attuarla e nelle risorse economiche, non generiche, sapendo perfettamente che la speculazione edilizia (e non solo) è dietro l’angolo”.