I grillini firmano interrogazione sulla tutela e valorizzazione delle emergenze archeologiche
- 12 Agosto 2015
Fano (PU) – Una interrogazione per capire lo stato dell’arte sugli interventi in campo di tutela e valorizzazione delle emergenze archeologiche del centro storico di Fano. L’hanno firmata i consiglieri comunali di Fano a Cinque Stelle Marta Ruggeri, Roberta Ansuini e Hadar Omiccioli che hanno preso spunto da un articolo pubblicato sul Corriere Adriatico in cui l’ex sovrintendente ai beni archeologici Gabriele Baldelli ha denunciato la mancata accessibilità a numerosi beni monumentali, artistici ed archeologici del centro storico di Fano da parte dei turisti, tra i quali la chiesa di San Pietro in Valle, gli scavi sottostanti la Chiesa di Sant’Agostino, la sala ipogea della Mediateca Montanari, l’anfiteatro romano e il teatro romano.
“Tale segnalazione – spiegano i tre consiglieri di Fano a 5 Stelle – è stata confermata nel merito anche dai cittadini fanesi per quanto riguarda le visite guidate estive alla Fano Romana, dove si è osservata l’impossibilità di accesso a siti quali l’anfiteatro romano, il teatro romano e i cosiddetti scavi di Vitruvio, spesso dovuta addirittura all’indisponibilità delle chiavi”.
“Non risulta accessibile neppure l’area archeologica di Via dell’Abbazia, dove è stata rinvenuta una domus romana insieme a un sepolcreto con ossari e tombe di varie epoche, oltre ai resti dell’Abbazia di San Paterniano”.
“Nella primavera del 2014 furono sollevate alcune polemiche in merito agli interventi di edilizia residenziale privata effettuati nelle immediate vicinanze della cosiddetta Porta della Mandria in via Mura Augustee”.
“Stando alle dichiarazioni dell’Assessore alla Cultura Marchegiani, sono state avviate le trattative con la proprietà dell’ex filanda in via De Amicis per l’acquisizione dell’area archeologica in cui insiste il teatro romano, emerso durante lavori di ristrutturazione nel 2000 e sottoposto a varie indagini archeologiche attraverso il progetto ArcheoFano portato avanti dall’Università Politecnica delle Marche, dal Centro Studi Vitruviani, dalla Sovrintendenza, dalla Provincia e dal Comune”.
“La Regione Marche ha selezionato, tra gli altri, il progetto di interesse regionale ‘Flaminia Nextone’, di cui il Comune di Fano è ente capofila, che dovrà essere realizzato nell’ambito del Distretto Culturale Evoluto delle Marche; secondo un comunicato dell’Assessore Marchegiani del luglio 2014, ‘questo progetto riveste un’importanza strategica per lo sviluppo dell’intero sistema territoriale connesso con la via Flaminia e che proprio nell’antica via romana riconosce un suo forte elemento identitario, sin dall’antichità. L’obiettivo è quello di attivare sinergie che consentano una efficace valorizzazione del patrimonio culturale e una contestuale dinamica di sviluppo economico e sociale. (…) In questo contesto è previsto inoltre l’avvio della riorganizzazione degli spazi e dei percorsi espositivi del Museo Civico di Fano, individuato come luogo pilota per la sperimentazione di tecnologie in grado di istituire nuovi servizi con funzioni di monitoraggio, documentazione e gestione del patrimonio, fruizione didattica avanzata. Dopo la sottoscrizione dell’Accordo di partenariato con la Regione Marche, agli inizi di settembre (2014, ndr), il progetto sarà presentato nel dettaglio ai cittadini e alla stampa’”.
“La Fano dei Cesari, cancellata all’ultimo dal calendario delle manifestazioni fanesi di quest’anno nonostante fosse stata programmata per la stagione estiva e inserita anche nei depliant promozionali, potrebbe essere riproposta in futuro a seguito di un profondo ripensamento nel suo impianto, che coinvolga e valorizzi anche le inestimabili testimonianze dell’epoca romana di cui la nostra città dovrebbe essere orgogliosamente custode”.
Alla luce di queste considerazioni i grillini interrogano giunta e sindaco per sapere “per quali motivi il tour guidato della Fano Romana si sia reso di così difficile realizzazione, costringendo i turisti a poter osservare solo esternamente le strutture monumentali, anche a causa della mancanza delle chiavi necessarie per accedervi, in occasione di appuntamenti già organizzati e noti all’Amministrazione comunale? Per quali motivi i siti di interesse culturale citati nelle premesse non siano stabilmente aperti al pubblico e quali iniziative si intendano assumere o siano già state assunte per rimediare a questo inconveniente? Per quali motivi non siano previste visite guidate più frequenti ai beni monumentali della città, anche al fine di ridurre il numero, talvolta eccessivo, dei partecipanti ad ogni singola visita? Se sia stata richiesta dall’Amministrazione comunale alla Sovrintendenza l’attivazione del procedimento di cui agli artt. 45, 46 e 47 del Codice dei beni culturali (D. Lgs. 42/2004), che prevedono norme in materia di vincolo indiretto, per scongiurare che in futuro si ripetano interventi edilizi, come quelli effettuati nei pressi della Porta della Mandria, che deturpino il patrimonio monumentale fanese; in caso di risposta negativa, per quali motivi non si sia proceduto in tal senso? Se sia stata acquisita ai fini di tutela preventiva del patrimonio monumentale, nell’ambito degli strumenti comunali di programmazione urbanistica, la Carta Archeologica delle Marche, già predisposta dalla Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche, e se siano stati implementati i dati raccolti dal progetto ‘ArcheoFano’, anche attraverso la predisposizione di un database (GIS) archeologico? Come sta procedendo la trattativa con la proprietà dell’ex filanda di Via De Amicis al fine di acquisire il sito archeologico su cui insistono i resti del teatro romano? Se sia già stato definito un progetto di musealizzazione e di conservazione del teatro romano? Quali sono gli obiettivi, i contenuti e le modalità di attuazione del progetto definitivo ‘Flaminia Nextone’, con particolare riferimento alle tempistiche, al costo complessivo e alla ripartizione dei finanziamenti, alle ricadute occupazionali che il progetto dovrà garantire, agli operatori pubblici e privati coinvolti e ai criteri con cui questi ultimi sono stati individuati e selezionati? Se sia avvenuta la sottoscrizione dell’Accordo di partenariato con la Regione Marche per il progetto ‘Flaminia Nextone’, prevista per gli inizi di settembre 2014, e se sia stata avviata l’attuazione di tale progetto? Se la Giunta intenda riproporre per la prossima stagione estiva la ‘Fano dei Cesari’, in particolare attraverso un ripensamento del suo impianto che si focalizzi sulla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico della Fano Romana?”.