Fano (PU) – Cala leggermente il tasso demografico (meno 35 abitanti rispetto al 2015), si alza l’età media degli abitanti (dai 40 anni del 1991 ai 45 del 2015), crescono i laureati ma anche le persone senza nessun titolo di studio. E’ questo il quadro che emerge dall’indagine socio-demografica sulla città di Fano ed inserita nel progetto #orizzontefano, il piano strategico presentato nei giorni scorsi e che guarda ad uno sviluppo a lungo termine della città.
Diversi saranno i focus e i temi che si tratteranno da qui alle prossime settimane, “atti – ha sottolineato l’assessore Marco Paolini – a stimolare la cittadinanza alla partecipazione attiva a questo piano strategico”. Le analisi condotte, riguardanti l’intero comprensorio comunale, frazioni comprese, hanno evidenziato come, dall’inizio degli anni 90 al 2009 la crescita demografica è stata notevole, prima di subire un brusco rallentamento a causa della crisi economica prima (2008) e del passaggio di Marotta al Comune Mondolfo (2014), scissione che è “costata” al comune ben 2.400 abitanti. 60.852 sono i residenti nel comune di Fano nel 2016 dato che, per quanto non allarmante seppur in leggero calo rispetto all’anno precedente, è frutto di un saldo migratorio in calo (pochi arrivi in città) e di un saldo negativo tra natività e mortalità (-210).
Altro dato su cui riflettere riguarda le famiglie, sempre più composte da persone sole (1 su 3), come single, separati, anziani e, soprattutto, badanti, fenomeno in forte crescita come conferma il dato generico sugli stranieri: 4.558 sono quelli presenti sul territorio comunale (il 7,5% della popolazione globale), per lo più provenienti dall’est Europa (Albania, Romania e Moldavia), contro i 450 del 1991. Per quanto riguarda l’età media, che come detto è salita da 40 a 45 anni e frutto di un tasso di anzianità del 180% (per 100 ragazzi dai 0 ai 15 anni ci sono 180 over 65), non se la passano meglio i vicini comuni di Pesaro e Senigallia cui la media è rispettivamente di 45,9 e 46,1 anni.
Capitolo istruzione: nel 1991 solo il 5% di fanesi poteva vantarsi di possedere una laurea mentre nel 2011 il dato è cresciuto al 14%. Bene? Benino, perché a fronte di questo è anche cresciuto il numero di cittadini tra i 15 e 62 anni che non possiedono alcun titolo di studio.
Importante dunque, nell’ottica del piano strategico, evitare il sopravvento di un calo demografico che comporterebbe lo spopolamento e il degrado di alcune aree, l’aumento di immobili non utilizzati e un tessuto sociale più fragile. “Per evitare questo – hanno sottolineato gli assessori Marco Paolini e Samuele Mascarin – occorre mettere in campo progetti per attrarre nuove famiglie, favorire l’integrazione e incentivare le nascite anche se, la cosa più urgente, è quella di aumentare ancora di più l’offerta in termini di istruzione creando sul territorio le opportunità per raggiungere l’obiettivo che impone anche l’Europa, ossia il conseguimento del diploma per tutti”.