Fano (PU) – Si sono sdraiati in mezzo a Viale Cairoli alle 12,30 i profughi alloggiati al Plaza Hotel come segno di protesta. Questa notte il proprietario dell’albergo Alessandro Calamandrei, non ricevendo il bonifico per il pagamento (che lo stato prevede per le strutture che ospitano i profuhi), ha bloccato le utenze impedendo ai rifugiati di mangiare e lavarsi. Così intorno all’ora di pranzo è scattato il dissenso e si sono riversati tutti sulla carreggiata mandano il traffico in tilt, soprattutto perché a quell’ora stavano uscendo i bambini da scuola.
C’è voluto l’intervento del dirigente del Commissariato di Fano Silio Bozzi per convincere il proprietario della struttura a riattivare i servizi e far rientrare i rifugiati nelle loro stanze. Pare, da una prima ricostruzione, che Camalandrei abbia mandato una mail ieri notte ai rappresentati dell’Associazione “Incontri per la Democrazia” chiedendo il bonifico. Non ricevendo risposta questa mattina ha chiuso i rubinetti dei servizi, anche in relazione ai danni che avrebbe subito alla struttura. Dall’altra parte i rappresentanti dell’associazione gli hanno risposto che aveva già ricevuto 11 mila euro come prima tranche, il rimanente gli verrà corrisposto quando la Prefettura provvederà a completare il pagamento.
Dopo due ore tutto è tornato alla normalità con i ragazzi, tutti di età compresa tra i 20 e i 30 anni, che hanno potuto pranzare. Riccardo Corsi, operatore del gruppo dei profughi ha giudicato opportuna la protesta pacifica “perché non dovevano essere staccate le utenze.
Questa è solo una parte del problema visto che Fano non ha, fino in fondo, favorito l’integrazione con questi ragazzi con le lamentele specialmente degli esercenti qui intorno. La verità è che i sindaci non li vogliono durante la stagione estiva qui nel lungomare. Seri non si è confermato all’altezza del suo cognome, così come Ricci a Pesaro. Tutti vorrebbero spedirli in cima alla montagna evitando che diano fastidio”.