Fano (PU) – “Il direttore della Comarpesca Marco Pezzolesi ci aveva chiesto di non fermarci dopo il primo dragaggio. Noi non ci siamo fermati, anzi, con questo intervento metteremo in totale sicurezza il porto di Fano”. Il sindaco Massimo Seri, inizia così il suo intervento in occasione della presentazione dei lavori per il secondo stralcio di dragaggio del porto di Fano. “Dopo aver estratto circa 25.000 metri cubi dal canale d’accesso del porto – aggiunge l’assessore Marco Paolini – ieri sono iniziati i lavori che porteranno all’estrazione di ulteriori 9.200 metri cubi di fanghi. Questo è stato possibile grazie ad un ribasso d’asta della ditta appaltatrice del 30% che ha portato ad un risparmio di 181.000 euro. Soldi che verranno spesi per questa nuova operazione che interesserà la zona del porto dove ci sono le secche più significative. Al termine di questo intervento la sicurezza del porto di Fano sarà garantita”. Un’operazione che vede la stretta collaborazione tra pubblico e privato, in quanto verrà dragato anche un’area del porto turistico.
“Il nostro intervento – spiega Enrico Bertacchi della Marina dei Cesari – è di certo più piccolo ma non meno significativo. In alcune zone del porto turistico siamo arrivati ad avere circa 2 metri di profondità mentre al termine dei lavori, quando verranno asportati circa 2.000 metri cubi di fanghi, la profondità tornerà ad essere di 3 metri e mezzo. Il costo dell’operazione, di 60.000 euro, compresi i carotaggi per misurare la pulizia dei fanghi di circa 4.000 euro l’uno, è interamente pagata da noi. Dobbiamo comunque ringraziare l’amministrazione comunale, senza la quale non sarebbe stato possibile fare un’operazione di questo tipo”. L’obiettivo del Comune non è solo quello di mettere in sicurezza il porto per un periodo limitato ma risolvere il problema in maniera definitiva.
“Dobbiamo organizzarci per avere una manutenzione ordinaria del porto – afferma il sindaco Massimo Seri -. Per far si che questo avvenga è necessario che pubblico e privato collaborino in modo da stimolare la Regione, la quale dovrebbe permettere la creazione di una zona per scaricare i fanghi dragati, come quella difronte al porto di Ancona. In questo momento noi siamo loro ospiti e questa non può essere una soluzione definitiva. Se ci dessero la possibilità di creare una zona simile difronte al nostro porto si dimezzerebbero i costi e si risolverebbe definitivamente il problema”.