Fano (PU) – Stefano Cordella resta in carcere. Dopo le 2 ore di interrogatorio di ieri davanti al gip Lorena Mussoni, il 48enne imprenditore fanese se ne è ritornato nella sua cella di Villa Fastiggi. Ha risposto a molte delle domande che gli sono state fatte ma come ha confermato anche il suo avvocato difensore Fabio Cazzola, il faldone con gli atti che interessano la bancarotta fraudolenta che ha travolto Cordella è talmente imponente che sarà necessario un nuovo interrogatorio per fare luce sulla vicenda e per cui fino alla prossima settimana il legale non presenterà nemmeno la richiesta dei domiciliari. Quello che è stato detto al gip è che i 6,3 milioni di euro che il 48enne imprenditore avrebbe preso dalla casse delle sue società in fallimento non sarebbero una cifra corretta perché i ricavi di una società non sempre equivalgono ai guadagni. La cosa chiara, al momento, è che Cordella non si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha cercato di collaborare anche se non è riuscito a rispondere con precisione a tutte le domande, vista anche la complessità dell’accusa che gli è stata mossa. Il 48enne avrebbe anche cercato di discolpare i suoi collaboratori più stretti ed in alcuni passaggi dell’interrogatorio ha parlato di difficoltà finanziare dovute anche al mancato rinnovo di contratti con i più importanti gestori di telefonia. Bisognerà attendere quindi un nuovo interrogatorio, in programma la prossima settimana, per avere sviluppi sull’indagine.