FANO – “Meno 5, 4, 3, 2, 1, brillamento”. Dopo un rapido count down, i Palombari della Marina Militare hanno finalmente fatto brillare l’ordigno bellico rinvenuto in Sassonia e messo la parola fine a quella che è stata una situazione a dir poco surreale per la città. Le operazioni sono iniziate intorno alle 8.45 di questa mattina quando i marittimi hanno raggiunto la bomba, precedentemente posizionata a 4 chilometri dalla costa fanese. “Il primo approccio è andato fallito – ha spiegato il comandante Therry Trevisan -. La corrente era fortissima e la visibilità a circa 13 metri di profondità era praticamente ridotta a zero. Volevamo comunque chiudere questa situazione, quindi abbiamo tentato una seconda immersione e siamo riusciti ad agganciare l’ordigno. Dopo averla portata a circa 6 metri dalla superficie con un apposito pallone, abbiamo fatto detonare una micro carica per far allontanare tutta la fauna ittica della zona. A circa 10 minuti dalla prima denotazione, abbiamo proceduto con la seconda, quella che ha innescato l’ordigno e l’ha fatto brillare, innalzando l’acqua fino a circa 30 metri di altezza”. “Nonostante fosse in acqua a 4 chilometri dalla terra, la metà dei fanesi ha sentito chiaramente le vibrazioni al momento dell’esplosione. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se fosse esplosa sulla battigia. Le cose fortunatamente sono andate bene e questo grazie anche al fatto che abbiamo seguito il protocollo alla lettera, al costo di poter essere sembrati anche troppo rigidi, ma quando si parla di sicurezza non c’è da scherzare. Il mio ringraziamento va in primis ai cittadini fanesi, che hanno capito la gravità della situazione e hanno seguito le istruzioni in maniera egregia, alla Prefettura, che assieme alla macchina Comunale ha coordinato le operazioni, alle forze dell’ordine e soprattutto agli artificieri che, anche questa mattina hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e nonostante condizioni meteo pessime, hanno portato a casa il risultato”. “Colgo l’occasione per ringraziare anche Capitaneria di Porto di Fano e Pesaro e Guardia di Finanza di Ancona – ha sottolineato il Prefetto, Carla Cincarilli – i quali oltre ad avere collaborato nelle operazioni di brillamento, hanno monitorato l’area intorno all’ordigno per 5 giorni”.
Foto e video sono stati realizzati dalla Marina Militare
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