Urbino (PU) – “Dopo anni di assenza di un regolamento sul funzionamento interno della Conferenza dei Sindaci di Area Vasta, finalmente siamo riusciti a portare al vaglio dell’assemblea un testo che ha dimostrato di essere condiviso da un’ampia maggioranza”.
Per il presidente della Conferenza dei Sindaci di Area Vasta 1, Maurizio Gambini, sindaco di Urbino, la riunione di ieri ha avuto un’importanza particolare proprio perché 45 sindaci della provincia di Pesaro e Urbino si sono seduti attorno al tavolo e hanno discusso, in modo sereno e costruttivo, la proposta di regolamento interno, primo punto all’odg dell’assemblea.
“Ascoltate le proposte e le considerazioni di tutti – commenta Gambini – abbiamo deciso di rinviare l’approvazione per dare il tempo a un gruppo di lavoro più ristretto, ma rappresentativo del territorio, di perfezionare il testo nei pochi punti su cui sono state avanzate delle osservazioni. L’obiettivo è portare il testo nella sua stesura definitiva nella prossima seduta e porlo in votazione. Comunque – precisa Gambini – dalla discussione è emerso che la proposta presentata è stata accolta da tutti”. I sindaci sono poi passati alla discussione sul contenuto della riforma regionale volta a ridisegnare il profilo e l’organizzazione della sanità provinciale”.
“Anche su questo argomento – continua Gambini – abbiamo affrontato un confronto approfondito. Sarebbe deleterio incentivare ulteriormente lo scontro tra Pesaro e Fano, tra costa ed entroterra. Il percorso che l’assemblea dei sindaci vuole perseguire è di condivisione delle strategie e delle scelte, di collaborazione con gli organi regionali, per arrivare a ridisegnare un profilo della sanità locale che dia garanzia a tutti di un servizio equo ed efficiente, capace di dare risposte efficaci ai bisogni delle nostre popolazioni, dalle aree interne a quelle costiere. Spero – conclude Maurizio Gambini – che anche la Regione voglia andare in questa direzione, per questo ho chiesto la disponibilità ai vertici regionali di intervenire in assemblea in modo da costruire un dialogo diretto e solido. La riforma della sanità non può prescindere dal dialogo”.