Fano (PU) – Dopo tanta attesa, mercoledì 3 febbraio rientra a Fano la predella con Storie della Vergine, una tra le più significative opere del nostro patrimonio artistico.
Partita agli inizi di settembre, la predella realizzata dal Perugino, ma alla quale ormai pare fuor di dubbio abbia collaborato anche un giovane Raffaello Sanzio, è stata esposta fino al 24 gennaio 2016 nello splendido scenario della Reggia di Venaria a Torino partecipando alla mostra “Raffaello. Il Sole delle Arti” insieme ad altre 130 opere prese in prestito dalle più importanti istituzioni museali italiane e straniere, come i Musei Vaticani, il Residenzschloss di Dresda, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Victor and Albert Museum di Londra, gli Uffizzi, la Galleria Palatina di Palazzo Pitti e la Galleria Nazionale delle Marche che ha prestato la sua Muta di Urbino.
La mostra ha registrato più di 72mila ingressi in 105 giorni di apertura al pubblico e ricevuto eccellenti critiche sulle principali testate giornalistiche e riviste specializzate (Corriere della Sera, la Repubblica, la Stampa, Il Sole 24 ore, etc) nelle quali veniva sottolineata l’altissimo qualità dell’esposizione.
Dati davvero notevoli e molto apprezzati dai curatori Gabriele Barucca, della Sovrintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio delle Marche, e Sylvia Ferino, massimo esperto di Raffaello, che hanno scelto di dare alla mostra un taglio speciale ed inedito: scoprire un Raffaello nuovo ed originale. Il grande maestro, infatti, è stato presentato come ispiratore delle cosiddette arti applicate, il che coinvolge la produzione delle ceramiche, degli arazzi, delle stampe e delle incisioni su pietre dure. Inoltre, il comitato scientifico, ha voluto raccontare, attraverso importanti opere, la prodigiosa carriera del giovane pittore urbinate, le diverse città dove ha vissuto, le persone che ha incontrato, soprattutto i maestri che hanno contribuito alla sua formazione, come suo padre Giovanni Santi, il Perugino, il Pinturicchio e Luca Signorelli.
“La predella di Fano è stata una delle opere più ammirate in mostra e questo non può non essere un vanto per la città da dove proviene” afferma il curatore Gabriele Barucca.
Mercoledì 3 febbraio verrà rimossa la riproduzione fotografica in scala e la predella tornerà ad essere visibile all’interno della Chiesa di Santa Maria Nuova, insieme alle altre preziose opere del Perugino e di Giovanni Santi che qui si conservano.
Ogni fase dello spostamento della preziosa opera è stata svolta a piena garanzia della sua tutela e salvaguardia.
Da segnalare, infine, che in cambio del prestito, l’Assessore alla Cultura Stefano Marchegiani è riuscito ad ottenere dalla Venaria un contributo che verrà utilizzato per il restauro e la manutenzione di diverse opere della Pinacoteca del Palazzo Malatestiano. Ancora, presso il bookshop, per tutto il periodo della mostra, è stato allestito uno spazio riservato alla promozione della città di Fano.