Per quanto riguarda la stagione di basket 2016-2017 la serie A ha chiuso i suoi battenti con la gara tra la Reyer Venezia e la Dolomiti Energia Trento. E’ stata la squadra di Venezia ad aggiudicarsi il titolo di campione d’Italia, battendo 4-2 il Trento, che comunque ha disputato delle ottime gare e uno strepitoso campionato. E’ stata una stagione ricca di belle gara e caratterizzata da un aumento dello spettacolo e del livello tecnico e agonistico. La pallacanestro nel nostro Paese si sta affermando, nel corso degli anni, come uno sport altamente competitivo e professionale. Il merito è anche di squadre e di società che hanno saputo puntare sul basket professionistico attirando validi cestisti e tecnici da ogni parte d’Europa e investendo sia sulla programmazione che sul lavoro di squadra e di collettivo. Segno evidente che nello sport, in quello vero, questo tipo di logica prima o poi porta i suoi frutti. Questa vittoria è stata accolta da tutto l’ambiente come la consacrazione di un collettivo e di una società che ha saputo lavorare e investire come pochissime altre. Grande plauso e merito anche per la sconfitta Dolomiti Energia Trento che esce naturalmente a testa alta e che guarderà alla prossima stagione come occasione di riscatto e di ritorno allo sport.
A parte i playoff, però stiamo parlando di una stagione davvero sorprendente che sin dalle prime battute ha mostrato che il livello è sempre più alto e che il basket in Italia è davvero una cosa da prendere seriamente, sia in ottica sportiva che per quanto riguarda il circuito delle sponsorizzazioni e tutto quello che ruota attorno allo sport agonistico, dove un esempio su tutti è dato dalle scommesse sul basket sul sito William Hill che durante questa stagione hanno registrato un numero record di scommesse effettuate. Ne sa qualcosa la Olimpia Milano che complice una programmazione non esaltante ha disputato un campionato da archiviare e da dimenticare. E’ anche vero che per la squadra del gruppo Armani c’è stato un Trento davvero sorprendente che non ha lasciato molto spazio né al gioco né all’immaginazione del team milanese. Anche in questo caso bisogna ripartire con maggiore convinzione, umiltà grinta e determinazione. Il basket è fatto sicuramente di episodi, ma bisogna lavorare molto e bene per raggiungere l’obiettivo centrato dalla Reyer Venezia e mancato per un soffio dal Trento che ne esce comunque non sconfitta del tutto, per come sono andate le cose durante la stagione complessiva.
Una stagione epica, questa per la famosa Aquila, merito anche del coach Buscaglia, uomo chiave dello spogliatoio del Trento che è riuscito, quasi, nell’impresa di trasformare una squadra abbastanza modesta nella regina d’Italia del basket professionistico. Una stagione comunque da incorniciare e da ricordare negli annali. Dopo 74 anni la Reyer Venezia conquista il suo terzo scudetto. Questo è il risultato finale di una stagione davvero esaltante, sia per quanto concerne il campionato sia per i traguardi che sono stati raggiunti in ottica di FIBA Champions League. Un lavoro di squadra e di collettivo che dimostra ancora una volta come nel basket quello che conta maggiormente è la programmazione e la capacità di dare il giusto valore sia al singolo giocatore che a tutto l’organico a disposizione della squadra. Da questo punto di vista la storia di Tomas Ress è abbastanza emblematica e significativa. Per il capitano è stata una stagione davvero difficile, iniziata con un intervento rischioso alla colonna vertebrale. Per un momento il capitano del Venezia era in forse se disputare il campionato o ritirarsi per sempre dalla pallacanestro. Anche questo fa parte dello sport e se preferite della leggenda di un campione e della vittoria finale.
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