Fano (PU) – Non poter abbracciare i propri cari in questo momento di emergenza sanitaria è dura, figuriamoci per chi ha appena partorito e non può tenere stretta al petto la propria bambina. E’ il caso di una giovane fanese che lo scorso 10 marzo è diventata mamma di Amelia, bimba nata al reparto maternità del San Salvatore di Pesaro.
Mamma e papà però, fino ad oggi, hanno potuto vedere la loro bambina solo attraverso l’incubatrice e ora, addirittura, si trovano lontani da lei. Loro sono in casa, a Fano, e la bimba in ospedale.
A raccontarci la storia è Cristina Rossini, nonna paterna della piccola Amelia: “Lo mattina del 10 marzo – spiega Cristina – mia nuora ha iniziato a sentire un po’ di mal di stomaco e faceva fatica a respirare così, insieme a mio figlio, si sono recati all’ospedale di Pesaro per un controllo. Il tracciato eseguito sul feto non lasciava dubbi, il cuore della piccola Amelia stava rallentando per cui i medici hanno proceduto al Cesareo. E’ successo tutto in poco tempo, eravamo felici perché la piccola Amelia, nonostante il cuore un po’ instabile, stava bene e il parto non aveva avuto complicazioni”.
Gli stessi sintomi influenzali accusati dalla mamma ben presto iniziano a manifestarsi anche al papà ed entrambi vengono sottoposti al tampone per verificare la positività al Coronavirus, positività che purtroppo viene accertata qualche giorno dopo.
Nel frattempo, il 12 marzo, Amelia e la mamma vengono trasferite al Santa Croce, ovviamente senza “alcun contatto” proprio perché si era in attesa di conoscere l’esito del tampone. Una volta avuta la risposta, i genitori di Amelia vengono dimessi (si trovano tuttora in isolamento nella propria abitazione) mentre la piccola è ancora ricoverata al Santa Croce.
“Mio figlio e la sua compagna non hanno ancora abbracciato la figlia – continua nonna Cristina – e non potranno farlo almeno fino al 25 marzo, così ci dicono i medici. Entrambi ora stanno bene ma dovranno effettuare un altro tampone. Qualora risultassero negativi e continuassero ad essere asintomatici come ora, potranno finalmente rivedere e abbracciare per la prima volta la loro piccola”.
La storia di Amelia precede di qualche giorno quella di Eva, nata all’ospedale di Civitanova il 17 marzo da mamma positiva al Coronavirus (notizia resa nota dal presidente Ceriscioli attraverso il suo profilo Facebook) e così come Eva, Amelia è un simbolo di speranza in questo momento drammatico dove tutto è assurdo, incredibile e sconcertante ma è tutto terribilmente vero.
Tanti auguri Amelia a te e alla tua famiglia dalla redazione di Fanoinforma.
(foto dimostrativa)