Fano (PU) – La Polizia di Stato ha sferrato un duro colpo al giro di furti di biciclette fanese. Sabato pomeriggio è stato infatti scovato dagli agenti del commissariato, coordinati dal dirigente Stefano Seretti, un vero e proprio laboratorio con 50 mezzi all’interno. Il “ciclista” in questione è un fanese di 64 anni che rubava le bici, solitamente in zona Sassonia e Lido, per poi portarle all’interno del suo piccolo magazzino in via del Carmine a Gimarra e modificarle. L’uomo non si limitava a riverniciarle e a cancellare il numero di matricola ma aveva a disposizione anche una serie di adesivi, anche di marche locali, che scambiava a piacimento tra una bici e l’altra. Oltre a questo si dilettava a cambiare le ruote, i sellini ed ecco che una Cascioli con sella rigida si trasformava in una Eusebi con il sedile morbido rendendosi irriconoscibile perfino ai proprietari. I poliziotti, che visto l’incredibile aumento di furti di luglio e agosto, stavano indagando sull’uomo già da un po’, hanno fatto irruzione nella sua abitazione e ne hanno bloccato l’attività fermando di fatto quello che potrebbe essere il più grande giro di furti di bici del territorio della città della Fortuna. A fare da “aperitivo” alla cattura del ladro fanese, sempre nella giornata di sabato scorso, c’è stata un’altra operazione della polizia che ha portato all’arresto di un albanese di 26 anni. Il ragazzo, grazie anche alle telecamere del Comune, è stato sorpreso in flagranza di reato mentre rubava una bici in piazza Andrea Costa. Seguito fino a casa nel quartiere di San Lazzaro, gli agenti hanno rinvenuto altri 3 mezzi, di cui 2 bici elettriche di grande valore. L’uomo, è stato processato per direttissima questa mattina, dove si è visto convalidarsi l’arresto per furto aggravato e ricettazione, in attesa di un ulteriore processo che si terrà a settembre. Nel frattempo gli è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di firma. Nonostante la mole di refurtiva rinvenuta nell’abitazione del fanese invece, il giudice, non potendo applicare la flagranza di reato, ha deciso di denunciarlo per ricettazione e lasciarlo a piede libero. Le bici, alcune delle quali sono già state riconosciute, sono in commissariato a disposizione dei cittadini, i quali dovranno presentarsi con la relativa denuncia che ne descriva le principali caratteristiche.