Fano (PU) – Le parole vanno verso una direzione, i fatti da un’altra. E’ questo il pensiero del Movimento 5 Stelle di Fano sulla questione Aset “scrivono – avrebbe portato dopo la fusione grandi economie di spesa nella gestione dei servizi, derivanti anche dalla possibilità di non fare nuove assunzioni e di non rimpiazzare le persone che andavano in pensione”.
“Aset invece – prosegue la nota – con lettere del 3 luglio ha chiesto di assumere ulteriori 7 dipendenti a tempo indeterminato. Richiesta approvata dalla giunta comunale con delibera n. 339 del 27 luglio del 2017. E neppure sul costo dell’organo amministrativo c’è stata una grande economia, dato che invece dell’amministratore unico, come era stato annunciato, alla fine hanno fatto un consiglio di amministrazione di cinque membri. Insomma non tramonta mai il vecchio vizietto di operare una bella infornata di nuovo personale appena si insedia un nuovo presidente”.
I pentastellati poi puntano il dito sulla paventata fusione con Marche Multiservizi: “Non appena la fusione ha avuto effetto – scrivono Marta Ruggeri, Hadar Omiccioli e Giovanni Fontana – si sono cominciati a muovere politicamente i fautori del ‘gestore unico provinciale dei servizi’ (leggi Marche Multiservizi, il braccio locale della bolognese Hera, una delle casseforti del Pd emiliano) ed i loro portavoce pesaresi (tra cui il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci). Infatti, con l’acquisizione delle reti idriche che erano nel patrimonio di Aset Holding, la nuova Aset è diventata un boccone molto più appetibile della vecchia. Altro che ostacolo alla sua acquisizione. Saranno le decisioni politiche a livello di Assemblea Territoriale d’Ambito (rifiuti) e Autorità di Ambito Territoriale Ottimale (servizio idrico) che apriranno la porta all’integrazione tra i due principali soggetti provinciali gestori di servizi pubblici locali, integrazione che vedrà Aset soccombere di fronte a Marche Multiservizi, qualora al governo del Comune di Fano – concludono – non ci sarà una forza politica realmente alternativa allo strapotere del Pd”.