Fano (PU) – Le spiagge fanesi, o quello che rimane di esse, si presentano in una situazione desolante. Le forti mareggiate dei giorni scorsi, intensificatesi nel week end, hanno restituito un litorale flagellato con stabilimenti balneari interi che si interrogano sulla possibilità o meno di riaprire la prossima primavera.
“La violenta calamità naturale – si legge nella pagina facebook dell’Animalido Dog Beach – ci ha portato via tutta la spiaggia, danneggiando impianti e pavimentazione. Faremo tutto quanto possibile per ricostruite ma in questo momento abbiamo bisogno che l’amministrazione e i referenti in Regione ci aiutino per quello che non è in nostro potere, nella speranza di riuscire ad accogliervi tutti anche la prossima stagione balneare”.
E l’amministrazione qualcosa lo ha già fatto e altro, la cosa più importante, lo farà a breve ovvero chiedere alla Regione Marche il riconoscimento dello stato di calamità. Ad annunciarlo è il vicesindaco Cristian Fanesi: “Il Comune di Fano – si legge in una nota – e i volontari della Protezione Civile C.B. Club Mattei, nelle giornate di sabato 16 e domenica 17, sono stati impegnati nel monitoraggio continuo dei principali corsi d’acqua e della zona mare in seguito all’allerta gialla diramata dalla Sala Operativa Unificata Permanente regionale. La situazione sin dalla mattinata di domenica è apparsa preoccupante per le condizioni del mare, ingrossato da una marea molto alta e da onde di circa due metri d’altezza che hanno causato le forti mareggiate che hanno flagellato il nostro litorale da nord a sud. Dalle previsioni meteo si rileva un miglioramento delle condizioni atmosferiche che consentirà nella giornata di oggi di effettuare la prima stima dei danni; il Comune di Fano con il proprio personale tecnico sta già svolgendo le verifiche dei danni subiti dalle infrastrutture pubbliche. Seguirà comunicazione alla Regione Marche per l’attivazione della procedura per il riconoscimento dello stato di calamità”.
“In questo momento – riprende Giovanni Dallago, titolare di Animalido – è necessario intervenire immediatamente per il rinascimento. Allo stato attuale non possiamo nemmeno metterci a lavorare per provare a sistemare le cose perché siamo troppo esposti. Riportando la sabbia invece potremmo almeno mettere mano a qualcosa e cercare di salvare il salvabile. Una stima di danni? Difficile da fare, di sicuro tra impianti e strutture siamo a 20mila euro, senza contare appunto che non c’è più la sabbia”.
E intanto l’opposizione si scatena. Dopo la Lega, anche il Movimento 5 Stelle attacca l’amministrazione e lo fa attraverso la pagina facebook della consigliera Marta Ruggeri. “Pensare al waterfront (il progetto di riqualificazione del lungomare, ndr) – scrive l’ex candidata sindaca – prima di mettere in sicurezza la nostra costa è una scelta davvero sconsiderata. Occorre far lavorare in serenità gli imprenditori che sono l’ossatura della nostra offerta turistica cittadina. Le scogliere vanno alzate dove già presenti e posate dove inesistenti, non si può lasciare un lavoro così urgente a metà. Mi auguro che questa amministrazione sia consapevole del fatto che le priorità vanno invertite e sia in grado di attivarsi per risolvere definitivamente il problema sollecitando la Regione ad intervenire in modo rapido, anche se tardivo”. Marta Rugeri torna poi sul ProteggItalia, il piano per la mitigazione del rischio idrogeologico varato dal governo che prevede 11 miliardi di euro per interventi contro il dissesto del territorio nel triennio 2019-2021. “In campagna elettorale – conclude nel suo post la consigliera – avevo allertato del fatto che con il ProteggItalia vi erano fondi disponibili per i progetti immediatamente cantierabili ma nulla si mosse e abbiamo scoperto dopo un anno e mezzo di notizie superficiali e inesatte, che il progetto esecutivo ad oggi ancora non esiste”.