Fano (PU) – Chiamata in causa dai cittadini prima e dalla lista civica Bene Comune poi in merito alle maxi bollette dell’acqua arrivate ad alcune famiglie fanesi (anche 10.000 euro da pagare per una perdita occulta), Aset Spa replica e difende il suo operato: “Quanto detto da Bene Comune – si legge in una nota – non è del tutto esatto e occorre mettere i in condizione i cittadini di distinguere gli aspetti tecnici dalle critiche politiche, che spesso portano un’immagine distorta dei fatti. E’ bene che tutti i cittadini sappiano che, in tema di gestione dei consumi anomali derivanti da ‘perdite occulte’ negli impianti privati, non esistono specifiche disposizioni di legge e al momento l’Autorità nazionale non ha previsto alcuna regolamentazione in merito. E’ vero – precisano dall’azienda – che nella nostra provincia Aset Spa applica un metodo, che prevede un’adesione volontaria ad un fondo dal costo di 10,81 euro all’anno: questo fondo, però, consente la copertura totale, fino ad un importo di 5 mila euro, dell’eventuale danno. Un altro gestore utilizza un altro metodo che comunque non azzera la bolletta salata, il cui importo resta comunque piuttosto elevato. Qual è il metodo più giusto? – si chiedono i vertici di Aset Spa – La valutazione spetta per legge all’AATO, che, fino ad oggi, ha ritenuto adeguata anche il metodo da noi applicato. Per quanto riguarda gli aspetti tariffari è bene sapere che da 4 anni si applica in tutta Italia un metodo che al momento è stato ritenuto legittimo, e che è stato sviluppato per dare nuovo impulso ad un settore che richiede enormi investimenti. Dare l’idea, come prova a fare ‘Bene Comune’, che Aset Spa pensi esclusivamente a fare utili fini a se stessi è una clamorosa bugia. I cittadini sono i reali proprietari dei comuni e delle aziende municipalizzate – concludono – e quegli utili cui la lista civica fa riferimento vengono restituiti in termini di servizi, progetti e investimenti a beneficio del territorio, fondo anticrisi e lavoro”.