Fano (PU) – “Non vogliamo che il quartiere di Pontesasso sia nuovamente preso di mira con la folle idea di trasformare la struttura messa a disposizione in un centro di accoglienza di dimensioni eccessive”. Ad intervenire oggi sulla questione profughi a Pontesasso è la lista civica Noi Giovani che aggiunge: “Non possiamo permettere che, da una parte il quartiere rischi di cadere nel degrado e, dall’altra, di ghettizzare tutte queste persone e isolarle da ogni contesto sociale. Si rischierebbe di compromettere una zona turistica di rilievo senza le dovute precauzioni”.
“Il tema dell’accoglienza in Italia – scrive Noi Giovani – è sempre stato molto spinoso, a partire dal fatto che le persone ospitate, spesso non vengono messe nelle condizioni di inserirsi nel contesto in cui si trovano. Il nostro territorio non è da meno a questa deludente realtà. Non di rado infatti vengono parcheggiati dentro strutture senza un percorso che preveda una vera integrazione, fatta di corsi di lingua italiana e straniera, corsi di formazione lavorativa, educazione civica e inserimento sociale. Queste persone hanno bisogno di essere impegnate tutto il giorno altrimenti si rischia che questi prendano iniziative come quella di fuggire o darsi a lavori abusivi o, peggio, alla vera e propria delinquenza”
“Vorremmo che si facesse chiarezza su quali percorsi siano stati pensati per questi ragazzi e, inoltre, vorremmo l’impegno dell’Amministrazione Comunale ad individuare, insieme agli addetti ai lavori, delle strutture minori dove poter accogliere queste persone”
“Potremmo prendere in considerazione anche l’idea portata avanti dalla vicina Pesaro, la quale ha ripreso l’idea dell’accoglienza domiciliare, così come sperimentato nel Comune di Milano. Potrebbe essere un’opportunità diversa da quelle già sperimentate e fallimentari che hanno portato all’emarginazione o comunque alla poca emancipazione”.
“Un’altra idea che abbiamo pensato Noi Giovani è quella di coinvolgere i ragazzi nelle squadre sportive locali. A seconda delle loro preferenze, potrebbero seguire qualche sport con le squadre fanesi o magari fare una loro squadra di calcio ad esempio. Lo sport è sempre un’ottima opportunità per creare inclusione sociale e mettere a proprio agio anche chi ancora magari non sa parlare la nostra lingua”.