Cartoceto (PU) – E’ rimasto tutta la notte sospeso nel carrello della gru posizionata in via del Santuario, sopra uno strapiombo, che si affaccia sulle mura castellane di Cartoceto il sindaco Enrico Rossi.Alle 8.30 il primo cittadino ha twittato: “Tutta la notte in autogrù a #Cartoceto aspettando il #tar @cescu @Agenzia_Ansa @ansa_it @AnsaMarche @matteorenzi @angealfa @comuni_anc” ricordando le motivazioni del suo gesto che è accompagnato da uno sciopero della fame e della sete per fare in modo che le istituzioni facciano la loro parte nel fare in modo che partano i lavori di ricostruzione delle mura castellane di Cartoceto bloccate “dalla burocrazia, dal patto di stabilità e dalle poche risorse disponibili”.
Rossi è salito sulla gru ieri, intorno alle 12.30, davanti ai suoi concittadini, ricordando, con un megafono, le motivazioni della sua iniziativa: “Resterò appeso fino a che il presidente del Tar non mi darà delle risposte per sbloccare il patto di stabilità e dare quindi inizio ai lavori”.
Al sindaco di Cartoceto Enrico Rossi è andata la solidarietà del consigliere regionale e comunale di Fano Mirco Carloni: “Ho parlato telefonicamente con il sindaco Rossi per dargli la mia solidarietà per questa situazione che vede la sua comunità giustamente preoccupata per il rischio reale di un ulteriore crollo delle mura”.
“Come per Genova – scrive Rossi – i ricorsi alla giustizia amministrativa provocano dei ritardi sulla assegnazione dei lavori già finanziato dalla regione con somma urgenza. Il paradosso è che lo stanziamento con somma urgenza per il rischio di un crollo delle mura sia sottoposto ad un percorso giudiziario che vede rinviare la questione di mese in mese”.
“Stiamo andando verso il periodo delle piogge con il conseguente rischio idrogeologico, abbiamo assistito a Genova ai danni evitabili se i lavori fossero partiti in tempo senza ricorsi amministrativi pertanto bene ha fatto a non aspettare di piangere dopo che un dramma accada. Io ho seguito con Rossi la vicenda dall’inizio ed è assurdo che per fare i lavori a protezione di mura crollate ci sia un iter burocratico che vede tutti impotenti quindi la protesta è un fatto necessario. Già da questa sera mi sto adoperando per sapere se entro il mese si possa chiudere con certezza la vicenda”.