Nuova struttura alla Trave: la telenovela continua
- 21 Luglio 2017
Fano (PU) – Struttura sportiva si, struttura sportiva no. E’ questo il dilemma destinato, crediamo, a durare ancora per parecchio tempo in zona Poderino dove si sta cercando di trovare un accordo tra amministrazione, residenti e la società Virtus Volley. Accordo che, alla luce dei botta e risposta di questi giorni dopo l’incontro pubblico del 17, sembra lontano dal trovarsi.
“Non intendiamo costruire una nuova struttura per interessi privati – scrivono dalla Virtus -, ma per il ‘bene comune’, offrendo l’opportunità a centinaia di giovani di disporre di un nuovo centro di aggregazione ed una palestra per l’attività di educazione fisica per gli studenti. La richiesta fatta al comune rispetta le norme urbanistiche vigenti. Durante la costruzione del pallone pressostatico (crollato poco dopo, ndr), abbiamo trovato nel parco un gran numero di siringhe e sporcizia a testimonianza che la zona non era più metà di bambini per cui rigettiamo al mittente le accuse di aver devastato il quartiere”.
Pronta la replica del comitato Noi Poderino: “La manutenzione del parco – scrivono – era di competenza della stessa Virtus che, visto le intenzioni, si è guardata bene dal farla in maniera precisa. Riguardo alle siringhe, abitando nel quartiere da 30 anni, possiamo dire con assoluta certezza che non si tratta assolutamente di una zona a rischio, non abbiamo mai visto tossici o personaggi preoccupanti frequentare il parco”.
“Nell’area in questione – riprende la Virtus – negli anni 90 sarebbe dovuta nascere una palestra per la ginnastica artistica e poi una piscina (progetti poi arenatosi), in quel caso non ricordiamo ci siano state lamentele da parte dei residenti e questo perché è evidente come l’area sia a forte vocazione impiantistico/sportiva. E’ pura demagogia sostenere che l’impianto sarà costruito con soldi pubblici perché metà della spesa saràa carico della Virtus, e la struttura, una volta collaudata, sarà di proprietà del Comune di Fano. Le ipotesi presentate lunedì dall’amministrazione ai residenti
sono decisamente meno impattanti: ruotando la struttura in perpendicolare sulla palestra Leonardi si riduce da 18 a 6 metri il fronte di impatto visivo dei residenti interessati. Anche l’altezza viene ridotta di alcuni metri, sia sulla parte più alta che ai lati. Altre soluzioni – concludono i dirigenti virtussini – non sono praticabili, come evidenziato da sindaco e assessore”.
Parere ovviamente opposto quello dei residenti che oggi tornano alla carica: “I dirigenti Virtus – affermano i membri di Noi Poderino – ci dicono che la nuova struttura proposta è ‘ragionevole’ e questo è ovvio visto l’osceno pallone montato in precedenza. E’ nostra intenzione riqualificare il parco e renderlo davvero un punto di aggregazione per il quartiere e la città, una zona inclusiva che possa essere utilizzata da bambini, ragazzi, adulti e anziani, anche diversamente abili. Così sarebbe veramente un ‘bene comune’. Riteniamo che sia assolutamente inopportuno quanto deliberato dalla giunta il 30/03/2017, cioè di lasciare la responsabilità della progettazione alla società sportiva. Abbiamo visto cosa è accaduto (caduta del pallone pressostatico, ndr) e ci è bastato”.
Il comitato poi risponde al riferimento sugli anni 90 fatto dalla Virtus: “Il quartiere era completamente diverso – scrivono – per cui non si possono fare paragoni. E poi, certo che la piscina sarebbe stata accettata di buon occhio, la piscina è inclusiva e accogliente, non come due campi da volley. Se da 30 anni si parla di un progetto simile e non è stato mai realizzato, un motivo ci sarà. Come abbiamo già detto – concludono i residenti -, la storia della Virtus e quella del quartiere sono strettamente intrecciate, quindi ci sembra naturale che crescano e lavorino insieme. In questi ultimi tempi però ciò non è accaduto. Allora chiediamo alla società sportiva di affiancarsi a noi per cercare di trovare soluzioni che siano veramente risolutive dei problemi della città, come ad esempio la costruzione di una piccola struttura per i bambini, magari semi-coperta in estate e chiudibile in inverno, con una estetica piacevole. No alla nuova struttura, si ad un concorso di idee che eviti soluzioni posticce”.