Fano (PU) – Non sono passate inosservate le nuove panchine posizionate nei giardini del Pincio. Camuffate un po’ durante la Fano dei Cesari, “mischiate” tra accampamenti, legioni e domus, a riflettori romani spenti sono emerse in tutta la loro moderna architettura. Aldilà del gusto estetico, personale e opinabile, c’è chi ne fa una questione di regole ed è l’ex sindaco Giuliano Giuliani che dopo aver detto la sua sul monastero trappista a Monte Giove, ora interviene criticando chi ha dato l’ok alla loro installazione.
“L’arco di Augusto (9 d.C), la porta medievale ‘maggiore’, il bastione del Nuti, la Chiesa e il palazzo San Michele, rinascimentali, costituiscono un insieme monumentale affascinante perché ci racconta il lento trascorrere della storia. Per questi pregi, il Piano Particolareggiato del Centro Storico (sindaco Cicetti) sottopone l’ area ad un rigoroso regime di tutela, per cui, tra l’altro, nessun intervento vi è possibile senza il preventivo assenso da parte della Soprintendenza ai beni culturali”.
Le amministrazioni comunali degli anni ottanta e novanta, nell’intento di tornare al colore di origine, di preservare l’aspetto urbano che la storia ci ha consegnato, di liberare la città da elementi di arredo urbano banali o di cattivo gusto, approvarono i “piani del colore e dell’arredo urbano“. “Se questi piani non sono stati revocati – riprende Giuliani – viene spontaneo domandarsi: ma le nuove ‘sedute’ costituite da blocchi cementizi, o di altro materiale sintetico, color bianco latte così sgargiante da mettere in dubbio la loro conciliabilità con le strutture murarie malatestiane in mattoni ‘faccia a vista’, sono frutto di un nuovo piano dell’arredo urbano, approvato dal consiglio comunale, oppure di una decisione singola più o meno estemporanea? In questo secondo caso non dispiacerebbe conoscere a quale ‘architettura dei giardini’ lo stesso sia ispirato”.