Fano (PU) – Tiene banco da giorni il dibattito sul progetto innovativo di Aset per la realizzazione di un impianto per trattare potature e avanzi di cucina. “La progettazione della struttura – spiega Paolo Reginelli, presidente di Aset Spa – è stata affidata alla società multiservizi dal consiglio comunale, ora stiamo valutando la disponibilità di terreni idonei al tipo di impianto, siano proprietà di enti pubblici oppure di privati. Quando le aree saranno individuate, lo studio di fattibilità tecnico-economica, ora in fase di redazione, consentirà di valutare i pro e i contro delle varie opzioni disponibili. A quel punto si aprirà il confronto con tutti i portatori di interesse e alla fine sarà la politica a decidere. Le procedure di autorizzazione, una volta individuato il possibile sito, sono aperte al confronto e non c’è alcun rischio di forzature”. Il progetto è un impianto per la digestione anaerobica e il compostaggio della frazione organica. Riproduce il naturale processo che forma gas metano e permetterà di risparmiare sulle rilevanti spese affrontate dalla nostra comunità per portare a strutture specializzate, nel Nord dell’Italia, circa 20.000 tonnellate all’anno tra potature del verde e avanzi di cucina. Trasporto e successiva lavorazione costano al contribuente locale circa un milione e mezzo. Oltre al risparmio, c’è anche la possibilità di guadagno. Dall’impianto si otterrà infatti biometano da utilizzare come carburante per i mezzi a motore e fertilizzante di ottima qualità. “Stiamo parlando di collaborazione – conclude il presidente Reginelli – tra due enti che condividano un progetto nel reciproco interesse. Anche Regione e autorità di settore hanno evidenziato l’esigenza di colmare al più presto una chiara lacuna impiantistica”. Sulla questione interviene oggi anche Fratelli d’Italia: “Il sindaco Seri – scrive – quando gli si chiede conto del progetto che Aset e Marche Multiservizi stanno approntando, cade dalle nuvole dicendo che l’impianto si costruirà se i cittadini e le amministrazioni comunali saranno d’accordo. Come si fa ad accettare di costruire un impianto del genere in un luogo dove ci sono abitazioni e dove ci sono aziende che vivono dei frutti della loro terra (il riferimento è a Falcineto, ndr)? Fratelli D’Italia si schiera al fianco dei cittadini contro questo scellerato progetto. Vogliamo che Fano torni ad essere la terza città delle Marche e non saremo disposti ad accettare l’ennesimo torto fatto a questa città da questa sinistra”.